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Startup, in un anno investimenti più che raddoppiati

Se il 2020 è stato l’anno che passerà alla storia per il dilagare della pandemia causata dal Covid 19, con le conseguenti chiusure e restrizioni ancora in pien…

22 mar 2021
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Se il 2020 è stato l’anno che passerà alla storia per il dilagare della pandemia causata dal Covid 19, con le conseguenti chiusure e restrizioni ancora in pieno corso e i danni oggettivi causati al sistema economico, c’è un dato che in Italia è in decisa controtendenza. Un segnale di ottimismo verso il mondo del lavoro in vista dei riassetti che andranno a formarsi nei prossimi anni, all’insegna dell’innovazione e del cambiamento di paradigma nella delicata ottica degli investimenti.

L’indicatore in questione è stato rilevato da un recente studio EY Venture Capital Barometer, effettuata con la collaborazione di VC Hub, ovvero l’associazione dei fondi italiani. Secondo l’analisi, infatti, con 569 milioni di euro il 2020 risulta essere l’anno migliore dell’ultimo quinquennio in termini di finanziamenti complessivamente raccolti da startup e scaleup italiane da fondi di venture capital. Una mole di investimenti cresciuta del 55% rispetto all’anno precedente: nonostante, appunto, l’emergenza pandemica esplosa all’inizio dello scorso anno. Soltanto cinque anni fa, nel 2016, i finanziamenti erano fermi a meno della metà, per una cifra pari a circa 251,8 milioni. La ricerca evidenzia un vero e proprio cambio di passo, e se le operazioni annunciate di venture capital sono state 111, in calo del 37%, l’investimento medio è decisamente più alto, pari a 5,1 milioni, in aumento del 144% rispetto ai 2,1 milioni dell’ anno prima.

Sono tre, sostanzialmente, le novità emerse dallo studio dell'Ey Venture Capital Barometer: gli investimenti nelle startup sono più che raddoppiati; la circostanza per cui a questo fattore si sono dedicate anche le aziende tradizionali (e gli imprenditori con i club deal); infine è emerso l’edtech, vale a dire la tecnologia per l’educazione, soprattutto in seguito alla diffusione della didattica a distanza. Ma c’è un altro dato cruciale segnalato dal rapporto di Ey e riguarda l’apporto pubblico di capitali, elemento fondamentale per attivare politiche di sviluppo e crescita economica. Attraverso Cdp Venture e il recente Fondo nazionale per l’innovazione, ma anche con la fondazione Enea Tech per il trasferimento tecnologico, il trend è in netta crescita.

Nel dettaglio, tra i primi cinque settori per valore di investimento individuati dalla ricerca troviamo Fintech, Health e Life Science, Food and Beverage, Software & Digital services, Transportation and Delivery. I capitali raccolti dalle aziende innovative che operano in questi cinque settori, in particolare, sono pari a oltre il 78% dei capitali investiti dal venture capital in Italia nel 2020. Le cinque operazioni che nel corso del 2020 hanno raccolto i finanziamenti più consistenti, invece, hanno riguardato aziende come Satispay, Aidexa, Cortilia, Enthera Pharmaceuticals e Milkman.

Per quanto riguarda invece la distribuzione degli investimenti su base regionale, sul podio, al primo posto, troviamo la Lombardia, che si conferma come la regione dove si concentra il maggior numero di operazioni (55 nel 2020 contro le 81 del 2019) con una raccolta complessiva di 391,6 milioni di euro, pari al 68,8% del totale nazionale. Principale hub innovativo del Paese, anno dopo anno, la Lombardia continua a confermarsi come un polo di attrazione primario per gli investimenti del venture capital a livello nazionale. Secondo posto per il Piemonte, con 10 operazioni e 46,6 milioni di euro di capitali raccolti (8,2% del totale), mentre in terza posizione troviamo il Lazio, che con 11 deal ha attratto investimenti per 29,3 milioni di euro (5,1% del totale). Seguono il Veneto (29,2 milioni di euro raccolti - pari al 5,1% del totale - in 4 operazioni) e la Toscana (6 deal per 24,6 milioni di euro, corrispondenti al 4,3% del totale).

A fare da sfondo a questi segnali, è centrale l’accelerazione di importanti fenomeni legati in primis alla rivoluzione digitale, con l’asset tecnologico strategico per le giovani realtà imprenditoriali a giocare un ruolo decisivo per attrarre nuovi capitali, anche e soprattutto esteri. Le priorità degli investitori, dunque, si sono evolute concentrandosi verso quelle realtà che si sono dimostrate più mature e con il maggiore potenziale garantendo un passo avanti importante di tutto il nostro ecosistema italiano.

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