Trasferimento per lavoro: che cosa c’è da sapere
Spesso cambiare lavoro significa cambiare città, per cui oltre a colleghi, mansioni e attività, bisogna prepararsi a cambiare casa e abitudini. Vediamo insieme…
7 set 2011
4 minuti di lettura
Spesso cambiare lavoro significa cambiare città, per cui oltre a colleghi, mansioni e attività, bisogna prepararsi a cambiare casa e abitudini. Vediamo insieme quali sono le questioni burocratiche e pratiche tra cui destreggiarsi prima della partenza. Talvolta è l’azienda, per necessità, a chiedere a un dipendente di spostarsi in una sede diversa. In questo caso per il lavoratore è prevista un’indennità di trasferimento e/o di prima sistemazione con un trattamento favorevole. In pratica si tratta dell’abbattimento al 50% della base imponibile, valido per il primo anno, per un importo massimo che varia nel caso si tratti di un trasferimento all’interno del territorio nazionale o di uno all’estero. È poi previsto il rimborso –non imponibile - di alcune spese:
- spese di viaggio, anche per i familiari a carico, e di trasporto delle cose strettamente collegate al trasferimento (non sono compresi i viaggi che il dipendente fa nel corso dell’anno per rientrare in visita);
- spese e oneri a carico del dipendente per le questioni relative alla casa e ai contratti di locazione.