Trasporti e sostenibilità, la frontiera dell’industria spaziale italiana
Il sostegno a un comparto che nell’ultimo anno ha raggiunto il valore di 200 milioni di euro con 144 imprese attive
Incrementare la competitività dell’Italia consolidando le capacità e il ruolo dell’industria nazionale nel campo dello spazio, investendo sulla crescita dell’intera filiera per gli anni a venire. Sostenere un comparto che nel corso del 2022 ha raggiunto il valore di 200 milioni di euro con 144 imprese attive. Per queste ragioni, l'Agenzia spaziale italiana ha attivato un bando dedicato ad Applicazioni spaziali e allo sviluppo dei servizi integrati per l’innovazione e il supporto alla gestione dei trasporti, così come alla sostenibilità della mobilità.
In generale, la maggior parte delle risorse sono destinate all’osservazione della Terra, ma una grande fetta è anche dedicata all’esplorazione sia umana che robotica dello spazio: per favorire queste attività, il budget dell'Esa è aumentato in questi anni, così come il contributo italiano, che è passato dal 12,6% al 18,2%: in cifre, significa passare da un investimento di 1,3 miliardi di euro a uno da più di tre miliardi. Tra gli investimenti effettuati, il lancio di 5 satelliti nazionali- Ixpe, Lares 2, Argomoon, i due satelliti Cosmo Skymed di seconda generazione, e ancora 24 accordi stretti con le Università e il varo di missioni scientifiche nazionali.
I progetti di ricerca promossi dal bando dell’Asi, nel dettaglio, dovranno possedere in ambito di applicazioni spaziali e sviluppo di servizi integrati, le seguenti caratteristiche:
- avere carattere di innovatività;
- avere potenzialità di utilizzo commerciali;
- collocarsi in una prospettiva volta a concretizzare e ampliare i risultati conseguiti dalle attività di ricerca e sviluppo finora sostenute dall’ASI nel settore.
La durata massima di ogni progetto non deve superare i 18 mesi, e le attività decorreranno dalla sottoscrizione congiunta di un apposito verbale di avvio delle attività. Il contesto, del resto, è estremamente positivo e a confermarlo ci sono i dati sull'aumento delle startup di settore, che hanno fatto registrare una crescita del 120%. Secondo quanto segnalato dal recente rapporto "Space Index, è il continente europeo a dominare il comparto, superando i colossi degli Stati Uniti e della Cina. Un altro indice significativo è quello della dimensione media delle operazioni: anche in questo caso a emergere è la crescita del sistema-Europa e anche dell’Asia nelle startup, del numero delle operazioni condotto in queste aree in confronto alla diminuzione del livello numerico mostrato invece dalla space economy statunitense.
Proprio il ricco mercato statunitense, in ogni caso, è l'obiettivo delle Piccole e medie imprese italiane attive nel segmento dell'industria spaziale: per questo, sono in cantiere iniziative per le imprese a cura di Innovit, progetto promosso dalla Direzione Generale Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington e con il Consolato Generale a San Francisco. La funzione di Innovit è spingere l’internazionalizzazione delle imprese italiane e dei progetti di sviluppo che superano i confini nazionali, offrendo a disposizione o esperti, opportunità di finanziamento e rapporti all’interno della comunità aerospaziale statunitense.