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Una rete europea per i Centri di competenza

Il progetto per favorire lo sviluppo di una realtà sempre più importante nel panorama dell'innovazione

21 nov 2024
3 minuti di lettura

Sviluppare competenze essenziali nell’ambito dell’Open Science e del FAIR data management, favorendo l’innovazione digitale per colmare le lacune in materia e standardizzare la formazione in tutta Europa. Un nuovo progetto punta a creare una rete paneuropea di Competence Centre, con il nostro Paese che può già contare su un buon numero di investimenti. Il progetto Skills4EOSC si propone di armonizzare l’attuale panorama formativo per lo sviluppo di materiali didattici, curricula e percorsi di apprendimento per ricercatori, curatori e gestori di dati, in grado di trasformare il modo in cui svolgono la ricerca, elevando la qualità dei risultati e favorendo la collaborazione e la partecipazione.

Si tratta, dunque, di investire ulteriormente in uno strumento, quello dei centri di competenza, che rappresenta una realtà sempre più importante nel panorama dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico, specialmente nell'ambito dell'Industria 4.0. Nati come partenariati pubblico-privati, questi centri hanno l'obiettivo primario di favorire la diffusione delle tecnologie avanzate all'interno del tessuto produttivo, in particolare tra le piccole e medie imprese.

I centri si occupano, tra gli altri aspetti, di trasferimento tecnologico: essi fungono da intermediari tra il mondo della ricerca (università, centri di ricerca) e le imprese, facilitando il trasferimento di conoscenze e tecnologie innovative. In questo senso, il progetto europeo introduce il concetto di Competenze Minime Essenziali ( Minimum Viable Skillset ,MVS). Questo approccio delinea le competenze essenziali per vari ruoli che operano a diversi livelli per attuare la Scienza Aperta, tra cui ricercatori, data steward, policy maker, esperti di questioni legali ed etiche e molti altri.

L’MVS non solo guida la creazione di programmi di formazione su misura, ma fornisce anche una base comune per lo sviluppo di curricula in tutta Europa. Questo approccio standardizzato, pur rimanendo flessibile e adattabile a vari contesti e domini, garantisce una coerenza nella formazione a livello continentale, essenziale per l’adozione diffusa delle pratiche di Open Science. I profili infatti servono come base per sviluppare programmi e corsi di formazione per le figure professioni e i ruoli individuati, in modo che le competenze acquisite siano direttamente applicabili e rilevanti per ciascun ruolo specifico nell’ecosistema dell’Open Science.

La metodologia propone un percorso operativo per la realizzazione dei corsi e dei moduli di formazione, aiutando il docente e il ricercatore ad affrontare questioni cruciali come la proprietà intellettuale, le licenze e l’attribuzione, mettendo in risalto la necessità di utilizzare schemi di metadati, vocabolari controllati e identificatori persistenti per la corretta descrizione e referenziazione dei materiali.

All’interno della rete europea dei Competence Centre, l’Italia partecipa attivamente attraverso ICDI (Italian Computing and Data Infrastructure). ICDI, in qualità di Competence Centre nazionale, erogherà i corsi Skills4EOSC alla comunità italiana di ricercatori e professionisti. Il centro adatterà i materiali formativi al contesto italiano, fungendo da ponte tra le iniziative europee e le esigenze locali.

Tra i primi corsi in programma, ci sarà “Science4Policy”, un corso innovativo che mira a colmare il divario tra l’open science e la pratica decisionale basata su evidenze. I partecipanti apprenderanno come utilizzare gli strumenti dell’open science per supportare il processo decisionale e come interpretare i dati della ricerca.

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