Università o Istituti professionali?
I giovani mostrano sempre più una preferenza per esperienze lavorative post diploma rispetto a un percorso universitario: è la rivincita dei lavori manuali
Una tendenza in continua crescita quella che vede sempre più giovani orientarsi verso la scelta di un impiego manuale, rispetto alla formazione universitaria. "Gli adolescenti stanno iniziando ad avere un'idea più chiara, se non intendono intraprendere la strada dell'università, di quali potrebbero essere le alternative", ha affermato Ed Grocholski, responsabile marketing di Junior Achievement. I progressi nell'intelligenza artificiale e nella formazione tecnologica hanno anche contribuito a cambiare l'equazione per alcuni giovani, ha scoperto.
"Sebbene il costo sia un fattore, c'è anche il riconoscimento che potresti non aver necessariamente bisogno di una laurea per inserirti nel mondo del lavoro", ha affermato Grocholski. "Questo messaggio sta iniziando ad arrivare ai giovani". Tra crediti online e certificazioni, infatti, ci sono sempre più percorsi collegati alla carriera disponibili a un costo inferiore, secondo Grocholski. "L'università è un percorso che possono intraprendere, ma poi ci sono altri percorsi: non era così chiaro qualche anno fa", ha affermato.
È la rivincita dei lavori manuali, che esercitano sempre maggiore fascino sui giovani che non hanno ispirazioni accademiche o legate a una formazione universitaria, preferendo un percorso lavorativo immediato e fisso. Il termine che sta venendo utilizzato per i giovani che scelgono questo percorso è “Tool belt Generation”, ossia la generazione cintura degli attrezzi.
Oltreoceano, nel periodo compreso tra il 2012 e il 2021, il numero di apprendisti registrati è aumentato del 64%, secondo i dati del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti, soprattutto in settori quali edilizia, pubblica amministrazione e istruzione. Solo dal 2022 al 2023, le iscrizioni ai programmi professionali sono aumentate del 16%, ha scoperto il National Student Clearinghouse.
Anche la carenza di artigiani qualificati, dovuta all'invecchiamento dei lavoratori esperti fuori dal settore, sta aumentando il numero di opportunità di lavoro e di retribuzione. "La grande novità in economia è la legge della domanda e dell'offerta", ha affermato il pianificatore finanziario certificato Ted Jenkin, CEO e fondatore di oXYGen Financial ad Atlanta e membro del Financial Advisor Council della CNBC. Si tratta quindi di un ragionamento legato alla considerazione che persistano due elementi: un percorso di lavoro sicuro e un alto potenziale di guadagno che questi lavori professionali ora offrono.
In Italia una ricerca del 2021 avviata dal MIUR e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha confermato questa tendenza, confermando lo stesso fenomeno. È stato rilevato, infatti, che trova lavoro dopo la maturità più di un terzo dei diplomati. Le migliori scuole per trovare lavoro, inoltre, si rivelano essere gli istituti professionali: da qui proviene il 62% dei diplomati che trovano lavoro anche senza continuare il percorso formativo. L’edizione 2024 dell’Eduscopio conferma questi dati, paragonando i diplomati nel 2021 ai precedenti del 2020: il loro tasso di occupazione calcolato secondo i parametri di Eduscopio (pari alla percentuale di coloro che hanno lavorato almeno sei mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma su coloro che non si sono immatricolati all’università) mostra una percentuale pari al 35%, con una crescita di cinque punti rispetto ai loro colleghi dell’anno precedente. Una preferenza che si sta ampliando e dice molto sul futuro occupazionale delle nuove generazioni.