Le nuove professioni della transizione energetica
Il mercato che cambia, l’energia che si rinnova. Le nuove opportunità, all’insegna dell’innovazione e di una maggiore tutela della sostenibilità ambientale. Le…
Il mercato che cambia, l’energia che si rinnova. Le nuove opportunità, all’insegna dell’innovazione e di una maggiore tutela della sostenibilità ambientale. Le misure legate alla transizione energetica che verranno assunte con aumento progressivo nei prossimi anni rappresentano un’opportunità di crescita formidabile per l’intera economia mondiale. Gli studi descrivono in particolare una crescita del 2,4% rispetto a quella prevista dai piani attuali, con una creazione di 122 milioni di posti di lavoro legati all’energia al 2050, più del doppio degli attuali 58 milioni. In futuro, inoltre, sarà sempre più facile ottenere per le tecnologie di transizione energetica un finanziamento accessibile del debito a lungo termine, mentre gli asset dei combustibili fossili dovranno fare affidamento sul finanziamento di capitale proprio.
Il rinnovamento del mercato energetico ha ripercussioni dirette anche sul mondo del lavoro: molte tra le professioni emergenti sono collegate alla transizione, grazie anche alla metamorfosi di città e quartieri ridefiniti in chiave sempre più smart. Tra le “utili conseguenze” della metamorfosi energetica – e parallelamente all’esplosione dell’Internet of Things, un contenitore che secondo uno studio del Politecnico di Milano ha generato un valore finanziario pari a 8 miliardi di euro nell’ultimo anno – con la promozione di consumi sempre più intelligenti, compaiono ad esempio professioni come il Data scientist e il Data engineer. La digitalizzazione dell’energia, applicazione di una tecnologia intelligente in grado di massimizzare l’efficienza degli impianti, richiede competenze di analisi di dati molto qualificate: Data scientist e Data engineer, in questo senso, sono tra le figure professionali più importanti per le società energetiche in questa fase, difficili da reperire sul mercato proprio per la carenza di figure effettivamente formate. Ambiti lavorativi che richiedono la capacità di saper gestire i Big Data e allo stesso tempo di occuparsi anche di strategie di business, di marketing, di vendita, della definizione di nuovi prodotti e servizi, e che richiedono una laurea avanzata in statistica, scienze dell’informazione e matematica o informatica e un'adeguata formazione ed esperienza aziendale.
Secondo le rilevazioni condotte da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, un’altra figura interessante sul mercato green è quella dell’esperto in gestione energetica. Si tratta di un professionista assunto internamente alle aziende interessate allo sviluppo di ambiziosi progetti di transizione energetica, con l’obiettivo di gestire l'energia in modo razionale per ottimizzare l'efficienza, riducendo consumi e sprechi. Competenze che spettano in misura simile anche a professionisti definiti Utility Manager, dedicati alla gestione delle utenze aziendali. Tra le mansioni di queste figure, alle quali è richiesta una conoscenza approfondita e dettagliata del mercato energetico, e che, proprio grazie alla sua conoscenza del settore, è in grado sia di risolvere problemi legati alle utenze, ma anche di far sottoscrivere all’azienda presso cui lavora contratti di fornitura più vantaggiosi, tenendo d’occhio il mercato e le innovazioni più recenti.
Operativamente, le azioni di un buon Utilty Manager si concretizzano anche nell’analisi dei costi e dei consumi delle commodities di un’impresa in un’ottica di abbattimento dei costi e di miglioramento delle prestazioni in termini di rapporto qualità-prezzo del servizio. Per questi obiettivi occorre monitorare il mercato e le voci dei costi, verificando di pari passo le fatture alla luce delle conoscenze maturate nel proprio percorso professionale. L’Utility manager è una figura certificata e riconosciuta, iscritta ad Assium, l’associazione italiana Utility Manager. Una delle nuove professioni destinate ad acquisire un ruolo sempre più centrale con la crescita progressiva della transizione energetica.