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Innovazione e tecnologia, la sfida degli Hub nel Mezzogiorno

Per ogni attività imprenditoriale, nata da intuizioni innovative, dopo il necessario periodo di incubazione arriva il momento di imprimere una “accelerazione”,…

19 ott 2021
4 minuti di lettura

Per ogni attività imprenditoriale, nata da intuizioni innovative, dopo il necessario periodo di incubazione arriva il momento di imprimere una “accelerazione”, passaggio fondamentale per imporsi definitivamente sul mercato. È una fase cruciale, che spesso finisce con il segnare il confine tra una buona partenza e la consacrazione finanziaria, oltre al successo imprenditoriale. Ed è proprio in questa fase che entrano in gioco gli acceleratori d’impresa, strutture che possono sostenere il processo mediante strategie studiate nei dettagli. In Italia, il Sud e le isole detengono da sole quasi il 20% di incubatori e acceleratori, con circa 40 hub creati nel corso degli ultimi anni – i dati sono del Social Innovation Monitor – per favorire lo sviluppo di un’area che può contare su risorse creative spesso sottostimate.

In particolare, la vivacità del Mezzogiorno in questo settore è testimoniata da strutture che possono offrire un adeguato sostegno imprenditoriale al passo con i tempi. Come nel caso del progetto Cyber Xcelerator, promosso da CDP Venture Capital SGR – Fondo Nazionale Innovazione - con la partecipazione di Startup Wise Guys, uno dei principali acceleratori B2B a livello globale, e che vede come partner Leonardo, Italgas, NTT Data, e all'Università della Calabria, a Cosenza. Grazie alla presenza nell'area di numerosi e importanti player del settore, Cosenza rappresenta un'eccellenza nell'ambito della Cyber Security, tanto che quotidianamente vengono studiati, definiti e implementati modelli, metodologie e prototipi evolutivi d'avanguardia per l’analisi delle minacce cyber e la protezione dei dati personali. Per partecipare al programma di accelerazione, progettato in forma ibrida tra presenza e parte online, è previsto un impegno full-time dei founder. Ma sono in cantiere altri progetti di accelerazione di startup: ad esempio a Vibo Marina, al posto dell’ex Italcementi, dovrebbe sorgere presto un polo tecnologico innovativo.

Su premesse simili si indirizza anche Digital Innovation Hub Calabria, nato con l'intenzione di realizzare un ponte tra il mondo dell’innovazione e quello delle imprese calabresi. Tra le attività del programma in particolare figurano: 

- la sensibilizzazione e formazione sulle opportunità connesse all’applicazione di tecnologie 4.0, attraverso l’organizzazione di seminari, workshop e visite di studio;

- l’assessment della maturità digitale: supporto nell’utilizzo di strumenti di valutazione della maturità digitale, definizione della roadmap per la trasformazione digitale dei processi aziendali e accompagnamento nell’elaborazione di progetti 4.0;

- l’orientamento verso l’ecosistema dell’innovazione: competence center nazionali ed europei, smart factory e demo center, fabbriche faro, università, parchi tecnologici, cluster tecnologici, centri di ricerca pubblici e privati, centri di trasferimento tecnologico, incubatori e fablab. 

Anche in Basilicata, nel frattempo, si registra un trend positivo nello sviluppare innovazioni di prodotto e di processo, grazie ad alcuni casi di eccellenza che confermano la progettualità del territorio, dal punto di vista sia formativo che produttivo. È qui che opera Eni Joule, la scuola di Eni per l’impresa, con la collaborazione di ALSIA, PoliHUB e Fondazione Politecnico di Milano, nata con l'obiettivo di identificare un modello di successo per l’ecosistema imprenditoriale del Mezzogiorno, con particolare riferimento all'ecosistema Agritech. Spostandoci in Campania, una delle regioni dove nascono più startup innovative, troviamo altri progetti interessanti. Ad esempio scopriamo SeedUp, un acceleratore in attività a Napoli ormai dal 2015. Al momento l’hub sta seguendo 10 nuove startup, con un aggiornamento costante di contest e opportunità formative dedicate ai neoimprenditori. Attraverso il programma di pre- accelerazione, infatti, SeedUp offre gli strumenti per affrontare in modo professionale tutte le incombenze organizzative, operative e strategiche che si possono manifestare in una startup; inoltre rappresenta un’opportunità per entrare in maniera veloce e competitiva nel mercato di riferimento. Previsti anche servizi di mentoring per aiutare l’imprenditore e il team a sviluppare l’idea e servizi di tutoring per definire l’avvio delle attività operative. SeedUp, infine, può entrare nel capitale delle startup prescelte per supportarle finanziariamente e aiutarle a crescere ulteriormente, mettendo a disposizione capitali e consulenti del network.

Puglia e Sicilia, dal canto loro, mostrano vivacità progettuale ed energie in continuo divenire. Nell'isola, in particolare, è di rilievo il lavoro del Parco Scientifico Tecnologico della Sicilia, elemento catalizzatore tra la domanda di prodotti e processi innovativi proveniente dalle PMI e le potenzialità del sistema regionale della ricerca, tanto nei settori strategici tradizionali quali Agroalimentare, Ambiente e i Beni Culturali, quanto nei settori emergenti come le Tecnologie per la Società dell’Informazione, le Biotecnologie applicate, le Bioenergie e Materiali Innovativi. Puglia Startup, infine, è un'associazione che offre servizi personalizzati di supporto e mentoring per chi ha un progetto innovativo. Tra i servizi anche Startup a scuola, nel corso del quale gli studenti sono coinvolti nello sviluppo di proprie idee imprenditoriali. Tutti progetti che hanno l'ambizione di incidere nel tessuto economico e sociale di un'area fondamentale per il rilancio del Paese.

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