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Lavorare e al contempo favorire il turismo in Italia? Sì, con la Workation

Lavorare in posti da sogno? Ebbene sì è realtà già da alcuni mesi per diverse aziende nel mondo e anche in Italia. Si tratta della Workation, la fusione delle …

6 dic 2021
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Lavorare in posti da sogno? Ebbene sì è realtà già da alcuni mesi per diverse aziende nel mondo e anche in Italia. Si tratta della Workation, la fusione delle due parole inglesi work (lavoro) e vacation (letteralmente vacanza). Una nuova modalità di lavoro agile, un’evoluzione concreta dello smart working che permette di lavorare da remoto in posti turistici. Il fenomeno si è sviluppato nell’ultima estate nella nostra Penisola, ma continua tuttora la sua espansione un po' in tutto lo Stivale, come dimostrato recentemente da Everli, realtà che si occupa della consegna a domicilio della spesa fatta online nei supermercati. Grazie alla partnership con Smartway (pioniere e leader italiano nell’offerta di soluzioni di Workation), tutto il team di lavoro Everli potrà utilizzare pacchetti di soggiorno per lavorare in alcuni dei borghi più belli d’Italia. Un’operazione di immagine e di business per Everli: difatti i giovani, soprattutto sul fronte dei tanto richiesti profili digitali vedono nella flessibilità e in un welfare evoluto due elementi dirimenti nella scelta del datore di lavoro, che risulta così più o meno attrattivo anche in quanto a orientamento all'innovazione. Dare vita a un nuovo modello di lavoro che metta insieme aziende, lavoratori e realtà locali, in un'ottica di sviluppo integrato, creando comunità ibride composte da remote worker e local attraverso un'offerta di spazi fisici e servizi legati allo smart working è proprio la missione di Smartway.

Ben presto, nel panorama internazionale, si è capito che oltre a favorire il benessere dei lavoratori, una vera e propria forma di welfare aziendale, con la Workation si poteva dare “una grossa mano” anche al settore turismo, peraltro fortemente colpito negativamente, negli ultimi anni, dalla pandemia mondiale da Coronavirus. L’ingegnoso sistema permette infatti di incentivare agevolmente il turismo in tempi e luoghi che spesso non vedono di certo protagoniste determinate mete: si lavora sempre, tutto l’anno, ma in vacanza normalmente si va invece solo in specifici mesi. Workation evidentemente permette proprio di stare in queste aree in qualsiasi momento, in ogni stagione.

Prima che avesse luogo da noi, in Europa la Workation ha investito la Spagna e in particolare le Isole Canarie, in cui si sono trasferiti a lavorare in massa diversi lavoratori, fra cui soprattutto blogger e influencer. Nel resto del mondo invece, il Giappone ha svolto funzione di apripista, attivando delle vere e proprie politiche governative che incentivavano le aziende a far lavorare i propri collaboratori nelle zone provinciali o rurali, proprio con l’obiettivo di valorizzarne i territori ove il Covid-19 aveva praticamente azzerato il turismo.

Alcuni esempi italiani vengono da Puglia, Toscana e Lombardia. Nel Meridione è Nuvala la protagonista nata appena alcuni mesi fa: una piattaforma digitale totalmente Made In Italy, dedicata a smartworkers, freelancer e nomadi digitali. La rete realizzata, cui è tuttora possibile aderire è formata da masserie, cascine, casali, trulli e case in zone agricole, costiere, collinari o montane dove è possibile accedere in qualsiasi periodo dell’anno. Alla base dell’idea, il fatto che la salvaguardia dell’ambiente e l’innovazione digitale hanno messo in luce la necessità di riorganizzare gli spazi di lavoro, rendendoli sempre più virtuali e connessi, innescando in qualche modo un processo di parziale rivoluzione dello stile di vita. Nuvala rappresenta in contemporanea proprio i concetti di prossimità e connessione. In Toscana si è invece sviluppato “Be.Long”, progetto realizzato in collaborazione fra Comune di Firenze e Destination Florence, realtà che propone appartamenti in affitto per studenti, startupper e smart worker. “Be.Long” strizza l’occhio al tessuto turistico territoriale, offrendo una serie di benefit, come la Firenze Welcome Card, che propone diversi sconti legati a turismo e attività in città o per l’utilizzo della mobilità sharing. Per quanto riguarda la Lombardia è l’Oasi Galbusera Bianca a essersi attrezzata per la Workation. Situata nel “Parco della Valle del Curone”, la struttura offre diversi pacchetti per lavorare da remoto e godere delle bellezze della zona, sperimentando anche tutte le attività dell’agriturismo. Ma l’Oasi non è sola nel territorio lombardo: in sua dolce compagnia c’è infatti anche l’Isola Di Albarella, che permette serenamente di lavorare sul Delta del Fiume Pò. Ma fra i precursori del Workation, a livello nazionale, c’è sicuramente Smace, piattaforma web rivolta ad aziende e smarworker, nata nell’estate del 2020, per mente e mano dei giovani consulenti Andrea Droghetti e Marta Romero, che al grido di “Smart Work in a Smart Place” mette a disposizione alloggi per lavorare da remoto ovunque in Italia.
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