Il Terzo Settore per il sostegno e la ripartenza del Paese
Oltre al Fondo da 70 milioni di euro di budget, sono state previste agevolazioni fiscali rivolte agli enti e a chi elargisce donazioni
Il 2020, con tutte le difficoltà derivate dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento che hanno inevitabilmente avuto un impatto consistente sul mondo del lavoro – oltre che degli stessi legami sociali – ha visto un ruolo attivo del Terzo Settore, risultato decisivo per la tenuta del tessuto connettivo del Paese. Un impegno che il governo ha sostenuto attraverso la costituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del “Registro unico nazionale del terzo settore”, e di un Fondo di 70 milioni di euro per l’anno 2021: uno stanziamento espressamente destinato a interventi in favore delle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e delle province autonome, delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e delle province autonome e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell’Anagrafe delle Onlus.
Oltre al Fondo, sono state previste agevolazioni fiscali rivolte al Terzo settore e a chi elargisce donazioni, la razionalizzazione delle procedure per destinare il cinque per mille agli Enti, l’accesso al credito, la diffusione dei titoli di solidarietà e di altre forme di finanza sociale finalizzate a obiettivi di solidarietà sociale, e alla raccolta di capitali per imprese sociali. In questa ottica sono diverse le iniziative assunte in chiave locale e regionale per sostenere il comparto. In Regione Emilia-Romagna è stato attivato un bando con l’obiettivo di realizzare interventi per la solidarietà, il recupero, lo stoccaggio e la distribuzione gratuita di prodotti alimentari e non; oltre a promuovere, sempre con finalità sociale, la produzione e distribuzione di pasti pronti da asporto e limitare gli sprechi. Non solo acquisto di generi di prima necessità, ma anche sostegno al recupero e alla lotta allo spreco e a tutte quelle attività necessarie al funzionamento di “macchina” della solidarietà alimentare, caratterizzata da una presenza capillare su tutto il territorio regionale. In questa chiave, gli Enti del Terzo settore potranno ottenere contributi per coprire le spese sostenute riferite alla gestione degli immobili (canoni di affitto, utenze, pulizie e piccole manutenzioni ordinarie strettamente necessarie allo svolgimento delle attività); costi di igienizzazione degli ambienti; acquisto di dispositivi di protezione individuale per gli operatori e per l’attuazione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19; acquisto di beni e attrezzature di modico valore; acquisto di materiale di consumo, come articoli monouso finalizzati al rispetto delle misure per il contenimento dei contagi, con particolare attenzione al ricorso a materiali ecocompatibili; costi di personale e rimborsi spese ai volontari. Un provvedimento analogo è stato assunto dalla Regione Lazio, per contrastare le condizioni di fragilità ed esclusione sociale e realizzare azioni di responsabilizzazione e di coinvolgimento attivo dei beneficiari finali. Uno stanziamento di tre milioni di euro che intende essere un riconoscimento e un supporto alle forme di associazione che svolgono un ruolo fondamentale di strumento di espansione del sistema di protezione ed integrazione sociale legato al territorio, oltre a rappresentare un’opportunità di creazione di nuova occupazione, soprattutto in riferimento alle persone svantaggiate.
In Toscana ancora è stato fissato uno stanziamento di 3,7 milioni di euro per contribuire all’impegno svolto dal Terzo settore in relazione all’emergenza Covid, nonché per fronteggiare le criticità economiche conseguenti alle forzate chiusure di alcune attività, come nel caso dei circoli ricreativi; mentre in Veneto il sostegno è di circa 6 milioni di euro per finanziamenti a progetti di volontariato, promozione sociale e onlus. L’obiettivo è quello di rafforzare il coordinamento a livello istituzionale e interno al Terzo settore potenziando la “capacity building, funzionale all’implementazione dell’offerta” di servizi di supporto agli Enti.
È partito da Napoli infine, il progetto "Si può fare", sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: un contributo a giovani dai 16 ai 30 anni che vorranno mettersi in gioco e realizzare iniziative, attività ed eventi per lo sviluppo della propria comunità, promuovendo la rigenerazione di spazi pubblici attraverso il volontariato, la cittadinanza attiva e il coinvolgimento dei cittadini. Partecipando al bando sarà possibile prendere parte alla selezione: i progetti vincitori riceveranno un contributo economico (fino a 12mila euro), oltre che l’accompagnamento e il tutoraggio nella realizzazione delle attività da parte delle organizzazioni non profit della regione di riferimento.