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Dalla logistica all’energia, le innovazioni del comparto agricolo

Il nostro Paese è primo in Europa per valore aggiunto e terzo per valore della produzione. Il ricorso al digitale intende potenziare il settore

20 ott 2022
4 minuti di lettura

Un settore strategico per l’economia italiana, e per questo da accompagnare nel percorso di adeguamento alle novità tecnologiche, favorendone l’innovazione. Secondo le ultime rilevazioni fornite dall’Istat, il comparto agricolo ha fatto registrare un valore di 59 miliardi, collocando il nostro Paese come il primo in Europa per valore aggiunto e il terzo per valore della produzione. In questo senso, l’idea di potenziare il ricorso al digitale nel settore, implementando anche l'area dei trasporti e della logistica, è l’obiettivo di diversi bandi rivolte alle piccole e medie imprese.

Nel settore della logistica, in particolare, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha pubblicato un avviso pubblico a cui sono destinati 500 milioni di euro nell'ambito della misura prevista nel Piano nazionale di ripresa e resilienza denominata “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”. Il nuovo strumento dei "Contratti per la logistica agroalimentare" prevede nel dettaglio il sostegno agli investimenti finalizzati a potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio, riducendo l'impatto ambientale e rafforzando la competitività delle imprese.

Al bando possono partecipare le imprese, in forma singola o associata, anche in forma consortile, le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le organizzazioni di produttori agricoli, le imprese attive nei settori pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo nonché le imprese commerciali, industriali o addette alla distribuzione. Con un’attenzione di riguardo al Mezzogiorno, considerando la storica vocazione del sud d’Italia al settore agricolo: pertanto, un importo pari ad almeno il 40 per cento delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa e fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Le domande di accesso agli incentivi, complete dei relativi allegati e documenti richiesti, dovranno essere presentate attraverso la piattaforma informatica disponibile sul portale Invitalia: le richieste di agevolazione dovranno pervenire entro le ore 17:00 del 10 novembre 2022. Ma le opportunità per le imprese agricole riguardano anche un altro bando funzionale allo sviluppo e all’innovazione delle stesse, in questo caso in chiave energetica. Si tratta, nel dettaglio, della misura “Parco Agrisolare”, investimento che rientra ancora nel Pnrr e che prevede il finanziamento di impianti fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all'attività delle imprese beneficiarie. Con l’obiettivo finale di promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kwh da energia solare, gli incentivi sono destinati sia al settore della produzione agricola primaria al quale è destinata la quota di 1,2 mld di euro, e il settore della trasformazione dei prodotti agricoli in non agricoli, che avrà una quota di 150 milioni di euro.

Le procedure di accesso alla misura “Parco Agrisolare” potranno essere inoltrate attraverso il portale messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.. Un provvedimento di rilievo per il sostegno agli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. Considerando che i costi energetici totali rappresentano oltre il 20 per cento dei costi variabili per le aziende agricole, con percentuali più elevate per alcuni sottosettori produttivi, e a maggior ragione nel contesto della crisi energetica seguita al conflitto tra Russia e Ucraina, una misura di indubbio valore per le imprese agricole italiane.

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