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Innovazione e crescita, i programmi europei per la coesione sociale

L'iniziativa intende generare oltre un milione di posti di lavoro nei prossimi anni

18 mag 2023
3 minuti di lettura

Generare una crescita europea che sia in grado di coniugare nuovi posti di lavoro e uno sviluppo sostenibile, capace di puntare sulla decarbonizzazione, sull’abbattimento delle emissioni inquinanti, sull’inclusione sociale e sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini europei. Sono questi i punti chiave del programma della politica di coesione per il periodo 2021-2027, un progetto ambizioso che immagina di creare 1,3 milioni di posti di lavoro, in virtù del sostegno di investimenti pari a 545 miliardi di euro.

In particolare, il programma procede sui settori dell'efficienza energetica e delle rinnovabili, così come riguardo la costruzione di nuove infrastrutture verdi. Per quanto riguarda il fronte energetico, è previsto che 32 milioni di metri quadrati di edifici pubblici e 723mila famiglie beneficeranno del miglioramento delle prestazioni energetiche e che sarà installata una capacità supplementare di 9.555 MW per la produzione di energia rinnovabile, mentre la politica di coesione immagina di implementare le infrastrutture green su una superficie di 229mila ettari per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione dei rischi di catastrofi.

Il Piano lavorerà anche per garantire un approvvigionamento d’acqua pulita e migliori infrastrutture di trattamento delle acque reflue per oltre 16 milioni di europei. Di conseguenza, entro il 2017, la Commissione europea prevede i seguenti numeri:

  • 83mila ricercatori avranno accesso a migliori strutture di ricerca e 725mila imprese riceveranno un sostegno per l’innovazione e la crescita intelligente;
  • saranno coinvolte 22.500 amministrazioni pubbliche per sostenere la modernizzazione e la digitalizzazione dei servizi pubblici e la trasformazione digitale delle imprese;
  • potenziare lo sviluppo di competenze e infrastrutture digitali, anche tramite il collegamento di 3,1 milioni di famiglie alle reti mobili ad alta velocità e alle infrastrutture digitali fisse.

Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “La politica di coesione avvicina tra loro tutte le regioni dell’Unione europea. Aiuta a costruire un’Europa più sociale e inclusiva. Investe nelle persone: nelle attrezzature digitali per le scuole, nell’assistenza di lunga durata per le persone vulnerabili, nell’integrazione sociali dei gruppi emarginati e aiuta l’ingresso nel mondo del lavoro. Dovremmo tutti essere orgogliosi di quello che i fondi di coesione permettono di realizzare ogni giorno in tutta Europa”. Ma il programma della politica di coesione per il periodo 2021-2027, come accennato, riguarda anche la rigenerazione delle città, con la realizzazione di 1.230 km di linee tranviarie e metropolitane nuove e modernizzate e di 12.200 km di infrastrutture ciclabili.

Il sostegno alle imprese, in questo contesto, si traduce in investimenti sostanziali tali da consentire ai governi nazionali di sostenere quasi 40mila imprese durante il percorso, con benefici per le Piccole e medie imprese. Gli investimenti sono orientati verso la transizione smart, l'imprenditorialità e in nuove competenze per la specializzazione intelligente. Una parabola che dovrebbe toccare 120mila persone senza occupazione, oltre a 200mila lavoratori destinati ad acquisire nuove qualifiche. Come ha spiegato Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, “È indiscutibile il contributo della politica di coesione alla creazione di un’Unione sempre più forte. Questa relazione illustra risultati concreti e ciò che possiamo attenderci nei prossimi anni dagli investimenti sul campo della politica di coesione. Anche grazie ai fondi di coesione, il nostro futuro è un’Europa più competitiva, più intelligente, più verde, più connessa e più inclusiva”.

 

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