Turismo, al via uno spazio comune di dati per la Pubblica amministrazione e per le imprese europee

Orientare lo sviluppo di servizi innovativi, migliorare la sostenibilità dell’ecosistema e rafforzarne la competitività economica. Sono alcuni dei punti di forza di un nuovo progetto della Commissione europea per il turismo, attraverso il lancio di una piattaforma “data space” unica tanto per le aziende del settore quanto per la Pubblica amministrazione. Un sistema che promette di offrire dati pubblici in grado di fornire un valido supporto alle decisioni dei turisti e alla gestione dei flussi turistici.

Del resto, è ormai assodato come un uso virtuoso e deontologicamente corretto degli Open data può condurre senz'altro un decisivo cambio di passo (decisioni, politiche o strumenti) nella gestione delle destinazioni turistiche sia dal punto di vista del turista che da quello, più complesso, del sistema di gestione dei flussi e delle destinazioni gestito in ambito pubblico o privato.

Mediante il ricorso a indicatori ben precisi, ricavati su fonte statistica, è possibile infatti analizzare gli aspetti strutturali, sociali, ambientali ed economici legati alla sostenibilità di una destinazione. Attraverso questi indici, le destinazioni possono misurare aspetti quali il livello di distribuzione del reddito turistico nell'economia locale, la concentrazione dell'offerta turistica nell'area, l'impronta di carbonio generata, la dipendenza dai mercati di origine a lungo raggio, un'eccessiva stagionalità o la percezione che i visitatori hanno della sostenibilità della destinazione, tra gli altri.

La costruzione di uno spazio comune europeo di dati per il turismo, dunque, consentirà la condivisione di dati di varia origine (provenienti da imprese, enti locali e mondo accademico) permettendo al pubblico e agli altri portatori di interessi a collaborare per definire le caratteristiche fondamentali dello spazio di dati. Ad esempio, i dati ricavati sul consumo energetico degli alberghi possono essere utili e trasmessi alle pubbliche amministrazioni per monitorare l’impatto ambientale del turismo su una determinata destinazione. Anche l’Agenda europea per il turismo 2030, adottata dal Consiglio dell’Unione europea nel dicembre scorso, va nella direzione di attuare pratiche di condivisione dei dati nel settore turistico: l’agenda si basa sul percorso di transizione per il turismo della Commissione e il suo programma prevede una serie di azioni che dovranno essere attuate dai paesi dell’Ue, dalla Commissione e dall’ecosistema del turismo.

O ancora, tornando alle funzioni possibili di un data space comune europeo, ecco un altro esempio: una piccola agenzia, o tour operator, potrebbe aver bisogno di preparare un'offerta per potenziali clienti in base sulla capacità ricettiva di un territorio, che può comprendere città o destinazioni di campagna: e le serie di dati disponibili possono tornare di grandissima utilità. In quanto partner naturali di uno spazio di dati, gli organismi statistici a livello nazionale e dell'Unione svolgono un ruolo fondamentale, mettendo gratuitamente a disposizione statistiche ufficiali, consentendo il riutilizzo dei dati esistenti per la produzione di statistiche ufficiali innovative.

Questo non solo aiuterà le imprese (in particolare quelle più piccole) e gli enti locali a creare, migliorare e personalizzare i servizi e a supportare il processo decisionale correlato alla sostenibilità della loro offerta turistica, ma promuoverà anche un quadro coerente, affidabile ed efficiente per la governance dello spazio comune europeo di dati per il turismo, basato sul rispetto della vigente legislazione Ue e nazionale in materia di dati e delle norme comuni stabilite a livello comunitario.