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Facilitazione digitale, i bandi per nuovi centri in Italia

Su 3mila centri, circa 1200 saranno concentrati nel Mezzogiorno

24 ago 2023

Favorire la nascita di nuovi centri di facilitazione digitale, strumenti che possono erogare a tutti i cittadini formazione sia di persona che online sulle competenze digitali al fine di supportare efficacemente la loro inclusione digitale. Situati spesso in scuole, centri sociali o biblioteche, questi centri possono essere uno stimolo per la cittadinanza e sono diversi i bandi aperti per realizzarne di nuovi, dalle Marche alla Puglia.

Nel Lazio, ad esempio, sono in cantiere oltre 200 centri di facilitazione digitale, con uno stanziamento di risorse complessivo pari quasi a dieci milioni di euro. I centri saranno rivolti alla popolazione tra i 16 e i 74 anni e prevedranno attività ad hoc per migliorare le competenze digitali e ridurre così il rischio del digital divide. Nel progetto iniziale, la loro presenza sarà ulteriormente rafforzata attraverso attività di formazione dedicate e nuove attrezzature, con l'obiettivo generale di formare oltre due milioni di cittadini a rischio di esclusione digitale.

Su 3mila centri, circa 1200 saranno concentrati nel Mezzogiorno. Contemporaneamente ai centri di facilitazione digitale, verrà sviluppata in tre anni l'iniziativa “Servizio civile digitale”, finalizzata al raggiungimento dei seguenti risultati:

  • realizzazione di tre bandi annuali per progetti di servizio civile digitale rivolti alle organizzazioni non profit iscritte all'albo nazionale delle organizzazioni di servizi civici;
  • rafforzamento delle capacità delle organizzazioni non profit partecipanti al bando annuale per il servizio civile digitale e avvio di progetti di facilitazione digitale ed educazione digitale, con l'avvio di 900 progetti nei tre bandi annuali previsti;
  • formazione ed esperienza sul campo in progetti di servizio civile digitale di circa 9.700 volontari;
  • assistenza e formazione di 1 milione di cittadini beneficiari di attività di facilitazione digitale e di educazione digitale sviluppate da 900 progetti.

Proprio nel mezzogiorno, in Puglia sono partiti Punti di facilitazione digitale a beneficio dei cittadini con poca conoscenza delle diverse procedure online o delle piattaforme internet di pubblica utilità, pubblica o private. Ad Ancona, invece, è al via il progetto Bussola digitale, per supportare l’alfabetizzazione digitale dei cittadini. Tra i compiti verso i cittadini del facilitatore digitale vi sono: il supporto nelle attività legate ad accesso e utilizzo dei servizi pubblici disponibili online: SPID, CIE, INAD e domicilio digitale, e-government, servizi sanitari, servizi scolastici e formativi, servizi fiscali e tributari e il sostegno nelle attività digitali: ricerca di opportunità lavorative, e-commerce, home banking, gestione e rispetto dei vincoli di privacy. E ancora, deve:

  • avvicinare l’utente all’utilizzo degli strumenti digitali: PC, smartphone, navigazione internet, elaborazione di testi e presentazioni, videoconferenze, gestione della posta elettronica;
  • sensibilizzare rispetto ai temi della sicurezza informatica: rischi della rete e tutela dei dati personali;
  • promuovere eventi e iniziative culturali digitali sul territorio;
  • organizzare iniziative di formazione e aggiornamento sui temi del digitale.

In definitiva, un punto di forza della facilitazione digitale consiste nella possibilità di adattare l’intervento del facilitatore alle esigenze degli utenti: trattandosi di sessioni di “navigazione assistita” in cui un facilitatore supporta un utente o un piccolo gruppo, è possibile lasciare un ampio margine di libertà nella scelta delle conoscenze e delle competenze da acquisire.

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