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Imprenditoria femminile, le iniziative per rilanciare l’occupazione delle donne attraverso l’autoimpiego

I progetti in fase di svolgimento in Italia, dalla Calabria all’Emilia Romagna

6 dic 2023
3 minuti di lettura

Negli ultimi tre anni l’occupazione femminile è cresciuta nel nostro Paese ma l’Italia è tra i Paesi in Europa con una percentuale più bassa rispetto alla media UE.

Secondo l’Istat l’occupazione femminile ha una percentuale molto alta di lavoro “non-standard” e cioè un’occupazione caratterizzata da una ridotta continuità nel tempo del rapporto di lavoro unita a una bassa intensità; circa il 30% delle donne occupate ha contratti a termine o part-time involontario, contro il 16% degli uomini. Si tratta quasi del doppio: quando lavorano, le donne lo fanno in modalità precarie. Percentuale che sale se
parliamo di donne giovani e nel Mezzogiorno.

I dati ci dicono che le donne non solo sono in media meno occupate degli uomini, ma guadagnando anche di meno, e quando lavorano hanno tipologie di contratti non sempre duraturi.

Questa situazione ha spinto tante delle iniziative che puntano a rilanciare l’occupazione femminile non solo attraverso gli strumenti tradizionali per favorire l’assunzione delle donne ma anche tramite l’autoimpiego: mettersi in proprio, avviando una piccola attività imprenditoriale grazie a forme di incentivazione istituzionale e privata, rappresenta un’opportunità concreta di inserimento nel mondo del lavoro per tutte le donne disoccupate.

Molti gli strumenti che hanno l’obiettivo di trasformare la donna in imprenditrice: finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto, sostegni al credito, che permettono di favorire forme di imprenditoria al femminile che altrimenti non nascerebbero per mancanza di sostegno economico.

Invitalia, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, ha diversi progetti in cantiere per finanziare le donne imprenditrici: in particolare, all’interno del programma Garanzia Giovani, il progetto SelFIEmployment, in fase di rifinanziamento per il 2024, garantisce prestiti a tasso zero e senza necessità di offrite garanzie finanziarie, per avviare piccole iniziative imprenditoriali promosse da donne inattive.

Ci sono anche i contributi a fondo perduto e i finanziamento a tasso zero per il sostegno delle piccole imprese composte da giovani fino a 35 anni e donne di qualsiasi età del progetto On Oltre Nuove Imprese A Tasso Zero.

Da maggio 2023, Invitalia finanzia anche il progetto Investimenti innovativi sostenuti da imprese femminili nei Comuni montani – IFIM, un’agevolazione rivolta alle startup innovative costituite in prevalenza da donne nei comuni montani.

Smart e Start Italia è un bando per sostenere la nascita di startup innovative tecnologiche in Italia. Attualmente, le risorse ammontano a 100 milioni solo per le imprese al femminile, grazie al PNRR e agli investimenti destinati in modo specifico alla creazione delle imprese a prevalenza femminile.

Anche le imprese private danno il loro contributo per favorire l’emancipazione femminile nell’imprenditoria: sviluppato da Lifegate Way e Ventive, Woman in action è un programma che mira a promuovere lo sviluppo delle imprese femminili in Italia ed è aperto a tutte le donne che intendono avviare una attività nel campo della sostenibilità ambientale, sociale e individuale.

Tante sono anche le iniziative a livello regionale: l’Emilia Romagna promuove lo sviluppo di nuove imprese al femminile attraverso contributi a fondo perduto.
In fase di rifinanziamento per l’anno 2024, anche il progetto SISSI della Regione Friuli-Venezia Giulia sostiene le espressioni imprenditoriali anche femminili della Regione.

Al Sud, l’Ente Nazionale per il Microcredito ha finanziato il  progetto Yes I Start Up Donne, l’iniziativa a sostegno dell’imprenditoria femminile in Calabria che mira a promuovere l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità. Il progetto si rivolge a tutte le donne residenti o domiciliate in Calabria con status di disoccupate, inoccupate, con disabilità e a rischio discriminazione e anche occupate su tutto il territorio della Regione Calabria: in cinque anni sono stati finanziati quasi mille attività. E queste sono solo alcune delle iniziative istituzionali e private messe in campo per promuovere l’autoimprenditorialità, molte altre sono in cantiere: lo Stato e le regioni lavorano costantemente e a tutti i livelli per promuovere l’empowerment femminile.
 

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