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Il patrimonio culturale e la sua valorizzazione anche attraverso la trasformazione digitale

Il paese con il più grande patrimonio culturale al mondo vive le sfide di innovazione e tecnologia

2 feb 2024
4 minuti di lettura

Come l’Italia, nessuno mai: il nostro Paese possiede il più grande patrimonio culturale e artistico al mondo. Pur essendo uno Stato di non vastissima estensione territoriale, l’Italia ha un enorme e inestimabile quantità di opere d’arte e architettoniche, monumenti e tutto ciò che può essere associato ad arte e cultura.

Secondo i dati Istat, nel 2022 l’Italia, con più di 4000 musei, conserva il primato nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco: i beni italiani del patrimonio mondiale iscritti nella lista sono 59, di cui 53 nella categoria dei beni culturali e 5 in quella dei beni naturali. Nessun paese al mondo vanta un patrimonio del genere.
La nostra Costituzione riserva al patrimonio culturale uno specifico spazio all’interno dei principi supremi: l’articolo 9 dichiara infatti che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

La promozione del patrimonio culturale è talmente importante che il Costituente lo ha inserito tra quei principi che nemmeno attraverso un procedimento di revisione costituzionale possono essere modificati e stravolti ma, al limite, migliorati e ampliati.
Uno dei Presidenti della Repubblica più amati dagli italiani lo aveva sottolineato: “L'identità nazionale degli italiani si basa sulla consapevolezza di essere custodi di un patrimonio culturale unitario che non ha eguali al mondo”, così Ciampi aveva detto nel 2003 durante il discorso al Quirinale in occasione della consegna delle medaglie d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte.
E per essere valorizzato, capito e portato in giro per il mondo, nonché conservato e tutelato, il patrimonio culturale si è aperto, e deve continuare ad aprirsi, alla trasformazione digitale.

Per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale europeo, l’UE è impegnata mediante una serie di politiche e programmi come Europa creativa che con un budget di 2,4 miliardi di euro per sette anni interviene anche per sostenere il settore culturale. Nello specifico, il programma ha l’obiettivo di sostenere la creazione di opere sfruttando il digitale nel rispetto della crescita sostenibile, dell’occupazione e della coesione sociale.

Sempre in ambito europeo, i finanziamenti per il patrimonio culturale arrivano dai programmi come Orizzonte 2020, Erasmus+, Europa per i cittadini, Fondo per lo sviluppo regionale. Inoltre, attraverso il Consiglio dei ministri dell'istruzione, della gioventù, della cultura e dello sport, viene fornito un quadro di cooperazione tra gli Stati membri per lo scambio di informazioni ed esperienze nel settore di interesse. L’UE ha inoltre delineato il quadro di azione europeo per il patrimonio culturale che mira a integrare questo ambito in Europa.

Per quanto riguarda il PNRR, il primo intervento a sostegno del patrimonio culturale prevede investimenti per creare un patrimonio digitale della cultura e si rivolgere direttamente alle prossime generazioni: si investirà per digitalizzare il patrimonio culturale, favorendo la fruizione di queste informazioni e lo sviluppo di servizi da parte del settore culturale e creativo. E il PNRR individua come soggetto deputato all’attuazione di questi obiettivi a livello nazionale l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library. L’obiettivo dell’istituto è migliorare la gestione dei beni conservati, riprogettando l’esperienza di interazione con il patrimonio culturale e definire la cornice di riferimento all’interno della quale ogni organismo potrà disegnare il proprio percorso di cambiamento.

La digitalizzazione e i progetti nell’ambito dell’innovazione sono strumenti di forza propulsiva di immenso potenziale ed è per questo che molti bandi puntano sul digitale per rilanciare l’ambito culturale: la Regione Lombardia, infatti, fa sapere che sarà attivo fino al 12 marzo il Bando Innovacultura destinato alle micro, piccole e medie imprese attive nel settore culturale e creativo e, in particolare, nelle attività culturali come le arti visive e performative e il patrimonio culturale, l’editoria, la musica, la radio-televisione, il cinema, i videogiochi e le imprese del settore digitale, oltre ai settori collegati alle attività creative come architettura, design, pubblicità e comunicazione.
Il Bando InnovaCultura è finanziato con le risorse del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr 2021-2027) e ha l’obiettivo di supportare le imprese nella fase di sviluppo dei progetti innovativi, insieme agli istituti della cultura lombarda come musei, biblioteche, archivi e siti UNESCO. È possibile presentare la domanda entro il 12 marzo 2024.

Sul versante formazione, il connubio patrimonio culturale e digitale trova la sua massima espressione nei corsi DicoLab: si tratta di un sistema formativo realizzato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, promosso dal Ministero della cultura – Digital Library, nell'ambito del PNRR per promuovere la digitalizzazione del patrimonio culturale e punta al rafforzamento delle competenze digitali di professionisti, operatori e organizzazioni che si misurano ogni giorno con le sfide della trasformazione digitale. Dicolab è un vero e proprio laboratorio con attività formative gratuite che, fino a giugno 2026, saranno sviluppate in modalità e-learning e in presenza, al fine di sostenere lo sviluppo di un nuovo ecosistema del patrimonio culturale digitale.
Per saperne di più, visita la pagina dedicata i corsi gratuiti.

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