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Futurely: un ponte tra scuola e lavoro per guidare i giovani verso il futuro

Una startup che si distingue nel panorama dell’educazione e dell’orientamento professionale

17 set 2024
4 minuti di lettura

Fondata da Elisa Piscitelli, laureata al Politecnico di Milano, Futurely nasce dall’idea di colmare una lacuna nell’orientamento scolastico e lavorativo in Italia. Dopo un’esperienza negli Stati Uniti, Elisa ha notato la mancanza di strumenti adeguati per guidare i giovani nelle scelte educative e professionali. Da qui la volontà di creare una piattaforma digitale che combina tecnologia e supporto umano, offrendo percorsi personalizzati, sessioni di coaching e il supporto di mentori esperti. Futurely si rivolge principalmente agli studenti delle medie e superiori, fornendo loro un supporto mirato nelle decisioni critiche che riguardano il loro futuro.

Il team, con un’età media di circa 30 anni, è formato da professionisti di diversi settori, tra cui educazione, tecnologia e design. Questa combinazione di competenze consente di offrire un’esperienza interattiva, accessibile e innovativa, che risponde in modo efficace ai bisogni degli studenti. Il successo del progetto è stato riconosciuto a livello nazionale e internazionale. L’incubazione presso Harvard è stata fondamentale per lo sviluppo di un modello di business solido, mentre collaborazioni strategiche, come quella con Zanichelli, hanno esteso la portata della piattaforma a migliaia di scuole italiane. Tra i riconoscimenti ottenuti, si segnalano il Premio Angi 2021 e il Premio Fineco 2023, che evidenziano l’impatto innovativo e sociale della startup.

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Uno degli aspetti più innovativi di Futurely è la capacità di fungere da ponte tra scuole e aziende. Attraverso la collaborazione con le risorse umane delle imprese, la piattaforma diventa un benefit per i dipendenti, ma anche un'opportunità per sostenere le scuole meno privilegiate. "Le aziende possono adottare scuole e contribuire attivamente al loro sviluppo, creando un legame duraturo con il territorio," afferma Elisa. Questo modello permette di ampliare l’impatto sociale della startup e ridurre i costi di recruiting, facilitando il contatto diretto con giovani talenti. Offrendo questi programmi come parte del welfare aziendale, le aziende non solo migliorano il benessere dei propri dipendenti, ma rafforzano la propria identità come "family-friendly", creando un ambiente di lavoro più empatico e coinvolto. "Questo tipo di benefit," - spiega la fondatrice - "non solo migliora il benessere dei dipendenti, ma aumenta anche la loro produttività, rendendo l'azienda più attraente nel mercato del lavoro."

Guardando al futuro, la crescita non intende fermarsi. Tra i progetti in cantiere, l'integrazione dell'intelligenza artificiale permetterà di rendere i percorsi di orientamento ancora più personalizzati, mentre l’offerta sarà ampliata con nuovi programmi pensati per aiutare i genitori a sostenere i propri figli nella scoperta delle loro competenze. L'obiettivo è continuare a espandere la presenza internazionale, stringendo nuove partnership con scuole e aziende. La missione è ambiziosa: combattere la dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile. "Aiutiamo i giovani a fare scelte consapevoli," afferma Elisa, "riducendo il rischio di abbandono scolastico e aumentando le loro opportunità di impiego. Consigliamo loro di conoscere le proprie passioni, competenze e inclinazioni, di scommettere su sé stessi e di confrontarsi con chi ha già affrontato scelte simili2 – conclude.

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