Wibo, la startup che sta riscrivendo la formazione aziendale
Un metodo che unisce tecnologia, umanità e apprendimento esperienziale
Wibo nasce alla fine del 2019 con un’idea tanto semplice quanto ambiziosa: portare l’esperienza dei quiz televisivi sugli smartphone. Un’idea di intrattenimento interattivo che si è rapidamente trasformata in qualcosa di più profondo. Dopo una prima fase di lancio il team ha compreso che la tecnologia sviluppata poteva andare ben oltre. Due pivot fondamentali, nel 2020 e nel 2022, hanno cambiato le carte in tavola. Prima l’ingresso nel mondo eventi, poi una vera e propria ridefinizione del modello: non più solo “ravvivare la formazione”, ma cambiarla radicalmente. Oggi Wibo è una piattaforma e un metodo per rendere l’apprendimento aziendale coinvolgente, memorabile e utile.
I founder, Tommaso e Alessandro hanno background diversi – uno ingegneristico, l’altro medico – nonostante ciò si sono rivelati una risorsa. Hanno integrato competenze e punti di vista, adottato modalità di lavoro da remoto già prima che fosse la norma, e sperimentato in prima persona quel learning by doing che oggi promuovono nelle aule aziendali.
Dopo una fase iniziale con solo quattro persone, oggi Wibo è una realtà composta da una decina di persone, oltre a numerosi collaboratori esterni: formatori selezionati, esperti di settore, e decine di top executive che offrono il loro tempo per arricchire le aule con esperienze concrete.
Il primo grande cambiamento è arrivato nel 2020, complice la pandemia e l’esplosione del lavoro da remoto. Le aziende avevano bisogno di nuovi strumenti per mantenere alta la motivazione e l’ingaggio. L’app di quiz si è così trasformata in uno strumento di microlearning e gamification per eventi e momenti formativi. Dopo mesi è emersa una verità: non servivano nuovi strumenti, serviva una nuova visione della formazione aziendale. Da qui l’inizio del vero cambio di paradigma.
Nel 2021 prende vita il primo corso di “storytelling for business” in collaborazione con la Scuola Holden, seguito dalla creazione della Leadership Academy, che ancora oggi è uno dei prodotti di punta. Wibo non è solo edtech, è una startup human driven e tech enabled. La componente umana è centrale: “humans superpowering humans” è il payoff che meglio sintetizza la filosofia del progetto.
La tecnologia, in particolare l’AI, gioca un ruolo cruciale come potenziatore delle capacità umane. Da qui la nascita della nuova Mini Academy “Humans+AI”, in partenza a settembre 2025, che unisce Human Skills e AI Skills per rispondere alle sfide reali delle organizzazioni.
Wibo si è anche definita per un certo periodo come “università decentralizzata per corporate” e il concetto è ancora valido: Wibo crea Academy su misura per le aziende o percorsi trasversali in stile Executive Master. In aula si alternano Executive Teacher e trainer esperti: persone di grande esperienza che, oltre alla competenza, hanno la voglia autentica di contribuire alla crescita degli altri.
Per misurare l’impatto, Wibo adotta un modello in tre fasi: nel breve termine valuta l’intenzione dei partecipanti ad applicare subito quanto appreso (92% dice di sì); nel medio termine sviluppa strumenti per accompagnare il trasferimento delle competenze nel quotidiano; nel lungo termine allinea la formazione agli obiettivi di business, misurando i risultati attraverso feedback condivisi con le aziende.
Un elemento chiave della crescita di Wibo è stato il programma Techstars alle OGR di Torino. Un’esperienza che ha dato struttura e visione, accelerando l’evoluzione del prodotto e rafforzando il mindset imprenditoriale. Ma, come sottolineano i founder, ciò che davvero ha fatto la differenza sono state le persone: executive e professionisti HR che hanno creduto nel progetto e offerto il proprio supporto quando Wibo era solo un’idea.
Tra le difficoltà iniziali, spicca la necessità di “fare tanto con poco”. I primi tempi sono stati segnati da continue richieste di contatto, incontri conquistati con tenacia e tentativi di guadagnarsi fiducia senza avere ancora risultati da mostrare. Eppure, proprio questa fase ha insegnato loro il valore delle risorse e dell’ascolto.
Guardando al futuro, gli obiettivi per il biennio 2025-2026 sono chiari: consolidare la posizione sul mercato italiano, espandere le competenze integrate (soft skill + AI skill), scalare con nuovi asset tecnologici e iniziare il percorso di internazionalizzazione con collaborazioni in Europa. Sono previste cinque nuove assunzioni nei prossimi mesi, a fronte di un team che è già cresciuto del 50% rispetto al 2024.
Il consiglio ai giovani founder in ambito education? “Ascoltare sempre e sapersi mettere in discussione.” La disponibilità all’apprendimento continuo è ciò che ha permesso a Wibo di evolvere, cambiare rotta quando serviva e crescere con lucidità e visione.