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Abinsula: esportare tecnologia dalla Sardegna

A volte credere fortemente in un’idea porta davvero al successo. Un gruppo di giovani ingegneri hanno deciso di fondare un’azienda, forti delle loro esperienze…

8 apr 2021
6 minuti di lettura

A volte credere fortemente in un’idea porta davvero al successo. Un gruppo di giovani ingegneri hanno deciso di fondare un’azienda, forti delle loro esperienze pregresse - nazionali e internazionali – e, soprattutto, hanno deciso di farlo nella loro terra, la Sardegna, in particolare nella città natale, Sassari.“Abinsula nasce nel 2012 e in pochi anni siamo diventati una delle prime startup innovative italiane in termini di fatturato e di numero di dipendenti; e ora stiamo diventando una piccola-media impresa”, racconta Pierluigi Pinna, uno dei soci dell'azienda.Abinsula sviluppa software per microprocessori, per oggetti intelligenti che ormai stanno facendo sempre più parte del nostro quotidiano. “In particolare, sviluppiamo applicazioni innovative per tre settori principali: quello dell’auto (automotive), quello medicale e quello dell'agricoltura di precisione. A tal proposito, vorrei citare uno dei nostri spin-off, Agrumino, un sistema che permette di monitorare i terreni agricoli in tempo reale”, spiega Pinna.Ma qual è stata la motivazione e il percorso che ha portato l’azienda a imporsi in modo così rilevante sul mercato? “Dopo tanti anni fuori dalla Sardegna volevamo dimostrare che nella nuova era digitale la Sardegna poteva essere il luogo ideale dove creare una realtà altamente innovativa. Da qui anche la scelta del nome “Ab Insula” dal latino “Dall’isola” con il sogno di esportare tecnologia ed innovazione dalla Sardegna, la nostra terra natale, verso il mondo”, racconta l’ingegnere.“I fondi iniziali sono stati i nostri 10.000 Euro che hanno messo i soci come capitale sociale, 2.000 euro a testa e tutte le nostre competenze acquisite nel corso del nostro girovagare in Italia e in Europa. I primi mesi sono stati duri, senza stipendio, cercando di farci conoscere su Linkedin, la piattaforma social per il mondo del lavoro. Ricordiamo il primo cliente a Verona nel settore medicale che ci aveva chiesto delle modifiche in un loro sistema basato su Linux, uno dei nostri cavalli di battaglia. Lavoro eseguito e cliente soddisfatto. Con questo primo ingresso abbiamo assunto il primo collaboratore con il quale è partito una sorta di volano che ci ha portato nel 2020 ad un team di 130 dipendenti”, spiega Pinna.Oggi Abinsula è una realtà cresciuta che ha fatto nascere in seno piccole società come Abika, la società digitale. “Abinsula è nata con l’obiettivo di sviluppare soluzioni per il mondo automotive. Dopo il primo anno di attività abbiamo capito che per essere incisivi in quel mercatodovevamo proporre delle soluzione complete. Ormai le auto non si vendevano più senza un APP a corredo e così abbiamo creato una divisione Abika per lo sviluppo di piattaforme web e mobile a supporto degli sviluppi di Abinsula per il mondo automotive e IOT e anche per crearsi una propria offerta per il sempre più crescente mondo delle piattaforme digitali. Con le stesse motivazioni è nato un altro spin-offdenominato Abissi ormai diventato un player internazionale nel campo della Cyber Security”, racconta l’ingegnere. Gli ambiti di attività di Abinsula infatti sono molto diversificati: dall’automotive alla cyber security, ma anche applicazioni per smart city e smart home e tecnologia per aumentare la sicurezza sul lavoro. La capacità della startup, ormai pmi, è stata quella di inserirsi in diversi contesti avendo sempre come mission la semplificazione attraverso l’uso della tecnologia digitale (da applicare ai diversi ambiti).“Ormai il mondo digitale è un sistema integrato, con l’avvento della nuova era delle tecnologie dell’”Internet delle cose”, i vari settori del campo embedded, web, mobile e cloud devono necessariamente parlare fra di loro e diventare un unico sistema. Abinsula ha pensato di proporre un’unica soluzione, spesso chiavi in mano, per rispondere a queste domande del mercato internazionale. Uno dei settori che abbiamo deciso di sviluppare è nel prossimo futuro quello del mercato IT e Cloud con lo scopo di completare la nostra offerta e rafforzarsi nel mercato italiano ed estero”, spiega Pinna.Tra i vari contesti, esiste tuttavia un ambito privilegiato. “Chiaramente il mondo embedded, il settore Iot e il mondo Automotive sono nel nostro DNA da quando siamo nati – ammette Pinna -. Abbiamo visto nel corso di questi anni questi mercati evolvere e trasformarsi integrando al loro interno tecnologie prima impensabili e forse pensate fuori luogo. Abinsula al suo interno ha una sua Academy con lo scopo di formare nuovi talenti nel mondo innovativo ed è stimolante come proprio da loro spesso arrivino idee che sviluppate insieme al nostro team di ingegneri potranno diventare nuovi prodotti o servizi da lanciare in questi mercati”.Un esempio è la nuova startup sul mondo del calcio, Footurelab. “Un posto fisico e virtuale dove ingegneri informatici ed esperti di calcio lavorano insieme con lo scopo di creare una piattaforma altamente innovativa per l’analisi dei dati “qualitativi” dei giocatori di calcio tramite l’analisi dei video delle partite – racconta Pinna -. Un mix di informatici ed ex calciatori con lo scopo di rivoluzionare la match analyst attuale e dare un servizio pregiato ad allenatori, staff e procuratori calcistici; con un occhio particolare all’analisi dei settori giovanili con l’obiettivo di valorizzare i talenti anche di posti “lontani” come la Sardegna grazie ad un supporto digitale tramite il quale le distanze si annullano.E a proposito di smart cities, per fare un esempio di app realizzate dal gruppo, Municip.Io consente al singolo Comune di gestire in modo rapido ed efficace le segnalazioni da parte dei cittadini, che riguardano ad esempio dissesto stradale, problemi idrici e di illuminazione, raccolta rifiuti. Municip.io è un sistema gestionale di controllo dello stato di salute della città e consente al Comune di avere una visione d’insieme in un unico sistema informatico, che si “autopopola” grazie alle segnalazioni spontanee dei cittadini. Tramite il sistema il Comune può assegnare alle squadre di manutenzione gli ordini di servizio e, a lavoro completato, avvisare il cittadino della risoluzione del problema. Municip.io si ispira ai principi della moderna Smart City: trasparenza e accountability; analisi e pubblicazione dei dati; grazie all’aspetto social incoraggia la collaborazione dei cittadini; permette ai cittadini di comunicare in maniera semplice e moderna.La segnalazione per il cittadino è semplice, con una schermata preimpostata si inserisce indirizzo, il problema ed una eventuale foto, disponibile anche una mappa con tutte le segnalazioni fatte.L’impegno del gruppo di lavoro ha trovato merito nel Premio Nazionale per l’Innovazione ricevuto nel 2017. “Vi è un doppio riconoscimento in un Premio così importante, il primo è legato agli aspetti di coesione e collaborazione all’interno del gruppo di lavoro. Rappresenta infatti un modo per riconoscere che stiamo facendo la cosa giusta, che stiamo remando nella stessa direzione e che i nostri sforzi sono stati riconosciuti anche da organizzazioni importanti come le organizzazioni che aderiscono al PMI. Il commento al premio è stato per noi un vero incentivo a continuare. Il secondo riconoscimento è quello che poi è scaturito dal premio, un biglietto da visita che abbiamo portato con orgoglio, rappresentando e riassumendo così un’ulteriore referenza oltre a quelle che i nostri clienti ci fanno continuamente. Infine – conclude con soddisfazione Pinna - è stata l’occasione per prendere fiato, guardare la  strada percorsa alle spalle e iniziare ad immaginare quella futura”.

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