Come colmare un buco temporale nel curriculum?

Le ragioni che possono portare a una pausa più o meno lunga di "inattività" nel CV possono essere molteplici e generalmente non sono causa di perplessità e dub…

5 apr 2011
3 minuti di lettura
Le ragioni che possono portare a una pausa più o meno lunga di "inattività" nel CV possono essere molteplici e generalmente non sono causa di perplessità e dubbi agli occhi dei recruiter, se ben presentati. Per consigliarvi la forma giusta con cui spiegarlo, passiamo in rassegna le possibili motivazioni di un periodo di assenza dal mercato del lavoro, partendo dalla convinzione che avendo ben chiari gli obiettivi sarà più facile evitare le incertezze. Ecco alcuni esempi:
  • Un cambio di studi: un’interruzione e/o un cambio dell’orientamento degli studi può apparire come un “non sapere” quello che volete e ambite. Ma non siete certo gli unici a esservi trovati in questa situazione, che non dovrebbe avere nessuna ripercussione sulla vostra carriera. Potete indicare chiaramente nel CV che cosa avete fatto nel frattempo: un lavoro stagionale, baby sitting, un corso oppure un viaggio, qualsiasi cosa che denoti come avete messo a frutto il vostro tempo affinché il gap nel CV non venga scambiato per pigrizia.
  • Un periodo prolungato di disoccupazione: non c’è nulla di cui vergognarsi in settimane o mesi di disoccupazione. I selezionatori si porranno probabilmente delle domande su questo buco nel vostro CV, ma potete ad esempio menzionare dei corsi oppure letture specifiche che avete svolto nel periodo per tenervi aggiornati durante la ricerca della vostra prossima occupazione. È una cosa molto lontana nel tempo? Sarà sufficiente elencare le vostre esperienze lavorative con riferimenti annuali e non mensili, così la cosa salterà meno all’occhio. L’importante è non mentire e non truccare mai le date per coprire i buchi!
  • Un anno sabbatico: molte persone scelgono di allontanarsi dal lavoro per un anno per vedere il mondo o semplicemente per avere più tempo per sé stessi trovandosi al ritorno con un periodo di buco da giustificare. È utile in questo caso indicare nel curriculum vitae esattamente quello che avete fatto: la realizzazione di un progetto interessante per la vostra futura crescita professionale o un giro del mondo sono assolutamente menzionabili, sono addirittura sinonimo di apertura mentale, spirito di adattamento e iniziativa.
  • Assenza per malattia: sfortunatamente ci sono persone che sono costrette ad assentarsi dal lavoro per un periodo più o meno lungo a causa di una malattia o per occuparsi di una persona malata. Sarà umanamente impossibile vedere in questa tipologia di “pausa” un inconveniente, ma se è un periodo che si prolunga per mesi o anni è meglio chiarire ed esplicitare che vi siete assentati per motivi personali.
Al di fuori di questi casi specifici, più in generale, vi consigliamo di avere un’attitudine:
  • Positiva: qualsiasi sia il motivo del vostro allontanamento, mettetene in luce gli aspetti più positivi.
  • Date spazio alle spiegazioni nella vostra lettera di presentazione: motivate le vostre scelte spiegando ciò che hanno aggiunto alla vostra personalità ed esperienza.
  • Non cambiate le date come se aveste una realtà parallela, il selezionatore deve poter guardare il vostro CV e farsi un’idea di come si è svolta cronologicamente la vostra carriera.
Spesso si leggono articoli e suggerimenti sulla “strategia perfetta” per fare colpo, massimizzare le potenzialità del curriculum o la vostra performance al colloquio di lavoro, ma in questi casi l’unica regola è invece proprio: nessuna strategia, niente finzione, siate voi stessi!
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