Come comportarsi quando una candidatura non va a buon fine

Nel percorso di ricerca di lavoro è possibile incontrare uno stop, un momento che frena la corsa, qualcosa a cui non eravamo preparati e che ci costringe a rif…

27 feb 2012
3 minuti di lettura
Nel percorso di ricerca di lavoro è possibile incontrare uno stop, un momento che frena la corsa, qualcosa a cui non eravamo preparati e che ci costringe a riflettere. In alcuni casi, potrebbe trattarsi di una candidatura dall'esito negativo. A nessuno ovviamente fa piacere dover gestire un rifiuto, il momento in cui un'azienda ci fa sapere che in questo momento o per quella posizione non siamo la persona che stanno cercando. Ma può succedere e non per questo dobbiamo pensare a rivoluzionare il nostro comportamento o addirittura le nostre aspirazioni o tipologia di lavoro e settore. Careerealism ci dà una chiave di lettura dei "no" e qualche consiglio su come comportarci nel caso in cui una candidatura non andasse a buon fine: 1. Capire che cosa significa:
  • Se siete arrivati fino alla fine del processo di selezione, siete ovviamente ben qualificati per il ruolo in questione; significa anche che vi state muovendo nella direzione giusta e questo rifiuto non deve fermarvi.
  • Un rifiuto non significa che siete un candidato sbagliato, significa che un'altra persona era più in linea. Ma i fattori che per un'azienda determinano la scelta sono davvero tanti e spesso prendere una decisione tra i due o tre candidati finali è difficilissimo, ma pur sempre inevitabile.
  • Arrivare a questo punto significa che l'azienda ha maturato un punto di vista positivo nei vostri confronti e che la porta per future opportunità non è chiusa del tutto. Ora che il recruiter vi conosce potrebbe pensare a voi per altre posizioni, simili ma dove vi vede meglio inquadrati, tanto più che ciò gli farebbe anche risparmiare del tempo ed evitare di ricominciare da capo le selezioni.
  • L'azienda che comunica l'esito negativo di un colloquio con una lettera dà un segno di serietà e professionalità, nonché di attenzione e rispetto nei confronti delle persone e dei candidati. Se - nonostante le candidature e i curriculum che ricevono ogni giorno siano tanti, così come i colloqui da sostenere - hanno trovato il tempo per darvi questa comunicazione, significa che desiderano includervi tra i loro contatti.
2. Come comportarsi?
  • Se amate il ruolo e l'azienda per la quale vi siete candidati, un rifiuto non deve scoraggiarvi a riprovare. Un no oggi non sarà per forza un no domani, e nel frattempo, ora che avete appreso maggiori informazioni sull'impostazione dell'azienda e dell'area di vostro interesse, potete lavorare a migliorare e perfezionarvi nella direzione giusta.
  • Ora che avete una lista di contatti allargata, utilizzatela a vostro vantaggio. Lasciate passare del tempo, ma riproponetevi facendo sapere che desiderate prendere in considerazione altre posizioni analoghe ora o in futuro. Mostrarsi propositivi e sufficientemente sicuri di sé è un atteggiamento che lascia sempre il segno ed esistono delle cose che potete fare dopo un colloquio per non farvi scordare!
  • Riflettete sulle motivazioni del rifiuto. Una sola candidatura finita male non deve farvi cambiare idea rispetto alle vostre aspirazioni e al percorso professionale che avete individuato; ma se più volte vi è capitato di arrivare in fondo al processo di selezione senza successo, è forse arrivato il momento di ripensare al modo in cui vi presentate e vi comportate durante il colloquio, cominciando per esempio dalle cose che non dovrete mai dire e dalle domande che invece potrete porre al recruiter.
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