Come fare per diventare libero professionista
Un'opzione da tenere in considerazione per quanto riguarda l'ingresso nel mercato del lavoro
Diventare libero professionista rappresenta un'opzione da tenere sicuramente in grande considerazione quando ci si affaccia verso il mondo del lavoro. Mentre l’attività di impresa prevede generalmente la costituzione di una società, che può essere condotta a livello familiare, da un socio unico o da più soci, il libero professionista è colui che lavora in modo indipendente, e a livello fiscale utilizza la propria Partita Iva. Per fare qualche esempio, tra i liberi professionisti rientrano: medici, avvocati, commercialisti, giornalisti, che hanno in questi casi un proprio Albo di riferimento. Tuttavia è possibile lavorare come libero professionista anche senza Albo.
In partenza, si definiscono liberi professionisti i lavoratori che organizzano il loro tempo e il loro lavoro senza ricevere indicazioni da superiori e senza sottostare alle regole dei datori di lavoro. Il concetto di "libero professionista" è sovrapponibile a quello di freelance, parola inglese che tradotta letteralmente significa "lancia libera" e trae origine dalla sfera bellica, più precisamente dal gergo medievale.
Come definito nell'articolo 2094 del Codice Civile un rapporto di subordinazione sul lavoro «è caratterizzato da una prestazione lavorativa, un rapporto di subordinazione del lavoro intellettuale o manuale, alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore o datore di lavoro. Il lavoratore in questo caso è tenuto a osservare le direttive dell'imprenditore circa le modalità di esecuzione, le caratteristiche e i requisiti del lavoro da svolgere».
Essendo un libero professionista, il lavoratore sarà svincolato da questa specifica definizione. Il lavoro, infatti, verrà organizzato dal soggetto in prima persona e dovrà intercettare e soddisfare le richieste dei clienti. Oltre a definire le caratteristiche e le tempistiche di svolgimento della tua attività, il libero professionista dovrà interfacciarsi direttamente con le richieste del cliente.
Per entrare un po’ più nel dettaglio, bisogna tenere presente che è possibile eseguire una distinzione:
- il lavoratore autonomo intellettuale è un lavoratore con Partita Iva che lavora in modo indipendente, ma non ha una cassa previdenziale specifica di riferimento o un Albo, per cui a livello di contributi si iscrive alla Gestione Separata INPS. Pensiamo ad esempio a consulenti a vario titolo, grafici e così via;
- il libero professionista, che svolge prevalentemente un tipo di lavoro intellettuale, ha un proprio Albo di riferimento a cui iscriversi, e generalmente anche una cassa previdenziale apposita differente dall’INPS. Rientrano qui ad esempio commercialisti, medici, giornalisti, avvocati.
Tuttavia, occorre considerare che in entrambi i casi i liberi professionisti offrono servizi, ovvero non si occupano di offrire beni, come farebbe invece un’impresa o una ditta. Qualunque sia il settore in cui si sceglie di operare, per intraprendere una carriera da libero professionista bisogna aprire una partita IVA e mettersi in regola per quanto riguarda la tutela previdenziale.
Dal momento che ogni professione risponde ad una propria regolamentazione è preferibile rivolgersi ad un esperto, ad un commercialista e/o a un consulente del lavoro che sia in grado di seguire l’intero iter burocratico.