Come prepararsi al colloquio di lavoro?

Abbiamo analizzato le varie fasi che caratterizzano la ricerca di lavoro dalla stesura del CV al suo invio, fino alle indicazioni su che cosa fare nel caso in …

5 mag 2011
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Abbiamo analizzato le varie fasi che caratterizzano la ricerca di lavoro dalla stesura del CV al suo invio, fino alle indicazioni su che cosa fare nel caso in cui non arrivasse nessuna risposta. Ma quando arriva la chiamata sperata con l’invito a colloquio, inizia un processo di preparazione personale e professionale che deve tener conto di molti aspetti perché avrete pochi minuti per giocarvi la vostra grande occasione e farvi conoscere dal selezionatore o vostro futuro collega. La risposta alle vostre attese si può presentare sotto forma di email o più spesso attraverso un contatto telefonico, che implica un maggiore coinvolgimento emotivo. Per questo è fondamentale aver ben chiari pochi semplici punti di riferimento da annotare nella vostra mente (ma preferibilmente anche nero sul bianco e sul vostro smartphone):
  1. Data: l’obiettivo della chiamata sarà stabilire insieme un giorno oppure comunicare una data prestabilita per l’incontro. Fate rapidamente mente locale fra i vostri impegni o precedenti colloqui già fissati e sondate con discrezione la flessibilità della proposta, la scelta finale sarà da considerarsi come impegno irrevocabile se non a causa di forza maggiore;
  2. Ora: è consigliabile un orario compatibile con le distanze che dovrete percorrere per raggiungere il luogo del colloquio. Tenetevi larghi per prevenire ogni inconveniente, la puntualità è fondamentale;
  3. Luogo: se si tratta di una città o di unazona che non conoscete è lecito chiedere informazioni su come raggiungere il luogo dell’incontro, ad esempio se è facilmente raggiungibile con i mezzi, se è in una zona pedonale oppure industriale, se ci sono parcheggi disponibili ecc. Attenzione però a non esagerare: troppo domande in questo caso potrebbero denotare poca indipendenza, iniziativa e spirito di adattamento;
  4. Referente: un dettaglio che non si può assolutamente dimenticare è chiedere e segnarsi il nominativo delle persona con cui si è parlato, di cui chiedere alla reception e con la quale si affronterà eventualmente il colloquio. Senza questa informazione potreste sentirvi spaesati all’arrivo e soprattutto vi precludereste la possibilità di fare un ricerca sul web; LinkedIn in queste occasioni è di grande aiuto, per costruire l’identikit dell’esaminatore: chi è? Qual è la sua posizione in azienda? Il suo percorso professionale?
  5. Tipologia di colloquio: presumibilmente sarà il selezionatore stesso a comunicarvi come si svolge l’iter di selezione nell’azienda ma soprattutto se si tratterà di un colloquio individuale, un colloquio di gruppo o un test attitudinale. Se non fosse già stato espresso il concetto, la domanda è il punto di partenza per una buona preparazione.
Una volta superato il test-telefonata dovrete cercare di reperire tutte le  informazioni possibili sull’azienda e sulla sua attività prima di affrontare il fatidico momento: potrebbero essere argomento di discussione durante il colloquio insieme a news e tendenze di settore. Saper intavolare un dialogo stimolante è il punto di partenza migliore, e ascoltare attentamente è il suo presupposto. Per quanto riguarda il materiale da portare con voi, qualsiasi sia la tipologia di colloquio non sbaglierete mettendo in borsa: una copia cartacea del CV, una penna, un blocchetto o agendina e i vostri biglietti da visita. A seconda del settore e della posizione per cui vi presentate sarà necessario portare con voi un portfolio o materiali aggiuntivi. Entrando nello specifico delle diverse tipologie di colloquio a cui potreste essere sottoposti, si può distinguere tra:
  • Test Logico-attitudinali: attualmente non sono molto utilizzati come singolo elemento in fase conoscitiva, possono invece essere una parte del colloquio individuale o di gruppo. È semplice capirne la struttura, effettuate alcuni test-base che ne chiariscono i meccanismi ed eviterete così momenti di tensione e confusione, ma le risposte sono dentro di noi ed è impossibile trovarle in anticipo.
  • Colloquio di gruppo: questa tipologia di prova è molto utilizzata nelle selezioni del personale per ruoli in cui sono importanti le capacità relazionali, come i commerciali, o quando i candidati sono molto numerosi come nelle grandi campagne di recruiting e per la selezione di neo-laureati/diplomati. Si tratta di discussioni di gruppo cui partecipano 6-10 persone con provenienza ed esperienza simili, alla presenza dei selezionatori, che per l’occasione saranno osservatori silenziosi delle dinamiche che si instaureranno tra i partecipanti. Solitamente la situazione simulerà un "caso" reale di tipo organizzativo o gestionale oppure una situazione volutamente estrema. Le regole del gioco sono: saper ascoltare, non rimanere troppo in disparte e non cercare di prevaricare sugli altri.
  • Colloquio individuale: in questo caso il focus è sulla vostra personalità ed esperienza, sul linguaggio verbale e non, su abilità e conoscenze. Le sue dinamiche saranno appurate nella prossima puntata.
In tutti i casi, un bel sorriso può aiutare la comunicazione, trasmettendo umanità, ottimismo, sicurezza e serenità. Guardare il vostro intervistatore negli occhi è indice di sincerità e di decisione. Ricordate che un colloquio non è un esame, siete due soggetti a confronto e tocca anche a voi valutare se il ruolo offerto corrisponde alle vostre aspettative. Quindi niente paura, siate consci delle vostre possibilità e non arrivate impreparati all'appuntamento.
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