Competitività e sicurezza: le misure per le micro imprese italiane
Il programma CresciBusiness per sostenere la transizione ecologica e digitale
Rappresentano una vera e propria ricchezza nel tessuto imprenditoriale italiano, tanto da essere stimate in circa 4 milioni, oltre il 95% del totale delle aziende, generando un fatturato complessivo che si aggira sui 658 miliardi di euro. Le micro imprese occupano il 43,8% della forza lavoro nel nostro Paese, e attraverso il loro sostegno passa una parte considerevole dello sviluppo nazionale.
In particolare, sono considerate micro imprese le aziende che occupano sino a 9 collaboratori, includendo i titolari e i loro familiari. Per valorizzare al meglio questo patrimonio imprenditoriale, la necessità è quella di fare sistema tra imprenditori e professionisti per vincere le sfide della internazionalizzazione della vita economica ed innalzare il livello di competitività del nostro Paese. I dati Istat raccontano che le microimprese risultano particolarmente presenti nel settore dei servizi (circa il 70%), ma anche nelle attività immobiliari e professionali. Inoltre, queste aziende si rivolgono soprattutto a un mercato più regionale (63,3% rispetto al 36% delle unità di maggiori dimensioni) e sono a gestione prevalentemente familiare (84,3% rispetto a circa il 70%). Secondo i rilievi più recenti, quasi un terzo delle microimprese ha investito in formazione, con corsi sia interni sia esterni.
Tuttavia, l’estrema competitività internazionale, la struttura agile delle imprese e le congiunture negative che possono intercorrere – basti pensare alle recenti emergenze scaturite prima dalla pandemia e successivamente dal conflitto tra Russia e Ucraina, con tutte le conseguenze sul piano della crisi energetica e dell’aumento dei prezzi – sono fattori che rendono imperativo un sostegno robusto a questo genere di imprese. In questo senso, il gruppo Intesa Sanpaolo ha varato un piano da 5 miliardi a sostegno delle micro imprese: il programma, chiamato «CresciBusiness», mette a disposizione nuovo credito proprio per affrontare nell’immediato la crisi energetica e la possibile crisi di liquidità, ma anche per sostenere la crescita, stimolando gli investimenti soprattutto sul fronte della transizione ecologica e digitale, delle aziende attive nei settori dell’artigianato, del commercio e i piccoli alberghi.
Sono previsti, ancora, interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti, azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS in negozio fino a 15 euro, gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commercial, agevolazioni sui prodotti di copertura assicurativa e noleggio di beni strumentali per contenere i costi operativi. Sul fronte del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori e alla riduzione degli infortuni nei luoghi di lavoro tramite l’utilizzo delle tecnologie Impresa 4.0, invece, Inail ha stanziato un piano di 2 milioni di euro, il bando bit 2022, per il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
Il programma è realizzato in collaborazione con il centro di competenza ARTES 4.0, ed è aperto alle imprese che, alla data di presentazione della domanda, hanno una stabile organizzazione in Italia e possiedono gli specifici requisiti economici e di onorabilità previsti dal Bando. Un criterio di valutazione importante relativo ai progetti riguarda i riflessi in termini di transizione ecologica e sostenibilità ambientale, riduzione dell’inquinamento, riduzione di inefficienze, sprechi e costi, anche in termini di miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti.