Consigli per la gestione del cambio lavoro

Le partenze in generale portano con sé molti preparativi e spesso anche molti pensieri. Che si tratti di un lungo viaggio, di una separazione o di un cambio di…

26 apr 2011
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Le partenze in generale portano con sé molti preparativi e spesso anche molti pensieri. Che si tratti di un lungo viaggio, di una separazione o di un cambio di lavoro, la nostra mente si orienta verso nuovi orizzonti e nuovi progetti. Abbiamo mille pensieri che ci passano per la mente, fra cose da fare prima della partenza e l'organizzazione dei primi passi nella nuova destinazione, ma un addio è sempre un addio e come tale va affrontato. Ovvero in tempi e modi personali ma senza perdere di vista il lato pratico e gestionale. Soprattutto in ambito lavorativo, è importante pensare all’addio in termini di “reputation”, intesa come il ricordo che lasciamo di noi: un’immagine professionale positiva che potrà essere utile in futuro, nel caso in cui qualcuno chieda nostre referenze. La memoria non si limita al momento della nostra decisione di lasciare o alla consegna delle dimissioni, ma ci accompagna fino all’ultimo giorno di lavoro, si lega all’impronta che diamo e lasciamo al nostro progetto e si fonda anche sul modo in cui impostiamo il lavoro per il nostro successore. Tempi e modi in questa occasione possono veramente fare la differenza ed ecco il motivo per cui abbiamo pensato di fornirvi qualche consiglio per aiutarvi a mantenere testa e pensiero sul vostro lavoro fino all’ultima volta in cui uscirete dalla porta:
  1. Consapevolezza del cambiamento e di come avverrà: in questa fase chiedere e confrontarsi con i colleghi è più che mai importante per capire come gestire le vostre attività, a chi indirizzarle e come.
  2. Piano di partenza: il miglior piano possibile è quello redatto in collaborazione con il vostro manager o responsabile, per capire meglio le loro esigenze e impostarne i tempi. Ogni azione deve avere una data e una scadenza da rispettare e aggiornare costantemente. Saranno le date a scandire le vostre azioni e le loro conseguenze, quindi preoccupatevi di controllarle ogni giorno.
  3. Raccolta materiali: cosa ritenete sia utile portare con voi per la vostra futura attività? Eccovi alcuni esempi di informazioni e materiali interessanti: valutazioni della vostra performance, una copia delle email ricevute dal vostro capo dove esprime apprezzamento per il vostro operato e gli obiettivi raggiunti, materiali informativi non di proprietà dell’azienda che potrebbero esservi utili in futuro, contatti e indirizzi di posta delle persone che vorreste mantenere nel vostro network.
  4. Fino all’ultimo: scorrete tutta la vostra “To Do” list fino a quando vi accorgerete che è arrivato il momento di portare a termine anche quella noiosa e spiacevole attività che rimandavate da mesi ma ora ritrovate in fondo alla lista come non più rinviabile.
  5. Ordine e pulizia: non c’è compito più fastidioso di riordinare la confusione generata da qualcun altro. Imponetevi come obiettivo imprescindibile quello di lasciare la scrivania pronta per l’arrivo del vostro sostituto. Tutto quello che oggettivamente aveva un valore solo ai vostri occhi va eliminato.
  6. Esserci fino alla fine: considerate i vostri ultimi giorni come un impegno da portare termine con la stessa concentrazione di tutti gli altri, perdersi sul finale è facile ma è necessario uno sforzo per non abbandonare con la mente il luogo prima del termine del rapporto di lavoro.
Purtroppo non sempre tutti i rapporti si concludono in modo positivo tra le due parti e questo potrebbe rendere più complicata la fase che abbiamo analizzato insieme, ma in generale ricordatevi che è importante rispettare il principio di coerenza e che le esigenze aziendali vanno anteposte al proprio giudizio personale.
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