Forbes: queste 6 parole non vanno mai usate sul lavoro!

Sul posto di lavoro in molti ci tengono ad apparire credibili, intelligenti e carismatici. Un buon uso di email, messaggi e telefonate ci permette di dimostrarlo e di raggiungere i nostri obiettivi. Tra i suggerimenti più preziosi, troviamo quelli di Forbes, che in un recente articolo indica quali parole andrebbero eliminate dal nostro vocabolario professionale perché controproducenti. Eccone sei:

Onestamente. Si tratta più che altro di un intercalare, usato di frequente anche senza una precisa ragion d'essere. Messo all'inizio di una frase può dare l'impressione che forse le precedenti risposte non siano state così oneste.

Urgente. Parola abusata anche quando l'urgenza non c'è. Evitiamo di usarla anche perché, qualora un giorno si crei una reale urgenza, il rischio è quello che venga sottovalutata dagli altri.

Perdonami. Viene usata soprattutto per comunicare dei diplomatici NO: "Perdonami, ma non ci sarò, ho già un impegno". Meglio non abusarne e impiegare il termine solo per delle scuse sentite.

Speriamo. Un uso frequente di questa parola indica che una persona si affida alla provvidenza, alla fortuna o al prossimo per risolvere un problema o per governare un cambiamento, risultando scarsamente pragmatico e determinato.

Mugugnare. Non è mai piacevole sentire "Um, ah, tipo, giusto, etc." all'interno di un discorso solo per riempire i vuoti di suoni e di frasi fatte. State attenti perché spesso non vi accorgerete di utilizzarle.

Cose. Tipico termine senza valore che potrebbe essere sostituito con frasi più descrittive ed eloquenti. Per esempio, al posto di chiedere "Come vanno le cose con il progetto?" potremmo dire "Puoi aggiornarmi sul cronoprogramma relativo al nostro progetto?": la domanda sarà più chiara e appropriata.