Franchising: 5 consigli per l’affiliato

Il tema del franchising è interessante e complesso, come già visto nella prima puntata della guida dedicata di Blogcliclavoro; torniamo oggi sull’argomento con…

22 feb 2011
3 minuti di lettura
Il tema del franchising è interessante e complesso, come già visto nella prima puntata della guida dedicata di Blogcliclavoro; torniamo oggi sull’argomento con un approfondimento dedicato alla figura del franchisee, spesso detto anche affiliato. Qualche consiglio operativo:
  1. Analizzate il mercato e il settore: lo sviluppo di un’offerta di affiliazione rappresenta per molte imprese la naturale evoluzione all’interno di un percorso di crescita e miglioramento delle performance. Esistono, spesso nello stesso settore, aziende più o meno strutturate che offrono affiliazioni e partnership. Non esiste tuttavia l’affiliazione perfetta; in presenza della necessaria serietà nell’accordo da parte di tutti i soggetti coinvolti, sarà preferibile il patto di collaborazione che meglio si adatta alle esigenze delle parti, soprattutto dell’affiliato in questo caso. Vi sono offerte “chiavi in mano” inserite in business già rodati e funzionanti, ed altre che rappresentano scommesse ardite ma potenzialmente vincenti. Fattori come il capitale disponibile, la location e il grado di fiducia determineranno la scelta più adatta al particolare contesto di trattativa
  2. Affidatevi a un consulente esterno: entrambe le parti hanno interessi che in alcuni ambiti potrebbero risultare antitetici. Questo fattore è normale ma è bene rispettare anche in un contesto così serio e formale i vecchi detti: nulla è più azzeccato di un “patti chiari, amicizia lunga”. Per stilare un accordo di lunga durata e profittevole, è auspicabile farsi consigliare da un esperto “di parte” che possa supportare il franchisee nella definizione dei passaggi più complessi del contratto
  3. Definite le vostre libertà: si consiglia spesso di definire “ambiti ed estensioni del contratto di esclusiva”. Si tratta cioè di stabilire con precisione la durata del contratto e soprattutto le esclusive territoriali e concorrenziali
  4. Limitate il prolungarsi degli obblighi: non è sbagliato prevedere nel contratto una situazione di “worst case scenario” (da Wikipedia “si tratta di una situazione in cui tutto ciò che poteva andare male, è andato male), in cui il rapporto di collaborazione e affiliazione possa cessare in maniera “dolce” per entrambe le parti. Riservare all’affiliato la possibilità di aprire una nuova attività e all’affiliante quella di coinvolgere un nuovo affiliato può essere un accordo interessante per mantenere una libertà futura, sempre nel rispetto delle leggi e dei patti di non-concorrenza definiti
  5. Imparate il più possibile: il rapporto di franchising è potenzialmente interessantissimo. Consente infatti di unire le forze e sviluppare sinergie sul territorio, difficilmente possibili in altri contesti e in così breve tempo. Il consiglio per l’affiliato è quindi quello di cercare di assorbire il più possibile le competenze ed il know how che l’affiliante mette a disposizione, di partecipare a tutti gli eventi e i momenti formativi che spesso sono parte integrante dell’accordo e di apprendere come una grande realtà, proprio con l’aiuto dell’affiliato stesso, si cala con energia sul territorio.
Che dire, permane un orientamento positivo verso questa forma di accordo flessibile, dinamica e interessante. Un’opportunità da cogliere al volo, ma con la giusta conoscenza di punti forza e debolezza del patto che si va a sottoscrivere. La prossima puntata? Ovviamente spazio ai consigli per l’affiliante, seguiteci! Ricordiamo che Cliclavoro ha dedicato all’autoimpiego uno spazio che segnaliamo come approfondimento, con particolare attenzione al franchising. Precedenti puntate Franchising: un’opportunità?
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