Giovani e Intelligenza Artificiale: un connubio felice
Ben uno su cinque tra gli under 35 sostiene che il futuro risiede nell’AI, un segno di cambiamento rispetto alle generazioni precedenti
Se alcuni vedono nell’Intelligenza Artificiale una minaccia, altri ritengono sia una straordinaria risorsa. Secondo i dati del Rapporto dell’Osservatorio su Innovazione e Digitale, “Giovani, innovazione e transizione digitale” promosso da ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori, gli under 35 non temono in alcun modo l’Intelligenza Artificiale; ritengono sia il primo motore dell’innovazione e il principale megatrend della transizione ecologica e digitale.
Ben uno su cinque, il 20%, sostiene che il futuro risiede nell’AI (a dispetto del 10% degli italiani in generale), un segno di cambiamento rispetto alle generazioni precedenti che, al contrario, continuano a considerare dominanti altre tendenze come l’e-commerce.
La preoccupazione maggiore per gli under 35 è piuttosto il fenomeno delle partenze per andare a lavorare all’estero. Ma qui vengono in soccorso tutte le misure e le iniziative per colmare la distanza tra formazione e lavoro. Secondo gli under 35 i primi che devono creare un ponte per l’inserimento nel mercato del lavoro sono le università (con il 53,7% degli under 35 contro 41,3% del campione totale); segue poi lo Stato (con il 51,7%).
Al terzo posto, sempre secondo i giovani under 35, sono le aziende che possono far incontrare domanda e offerta di lavoro (con il 40,8%), seguono infine le associazioni di categoria e gli enti locali.
Dalla ricerca emerge un fattore importante di sviluppo su cui occorre investire: l’innovazione; vi è una forbice nella valutazione di quelli che sono i principali elementi d’innovazione di un’azienda. Gli under 35 mettono al primo posto investimenti in strumenti, macchinari e tecnologie all'avanguardia, un gruppo dirigenziale giovane e la conoscenza degli strumenti digitali, diversamente dal campione generale che concorda solo per il 6,7%.
Sono forti segnali di cambiamento quelli che vengono dai giovani, che dimostrano di avere una grande voglia di investire nel fattore digitale. E hanno ragione loro, se si pensa che nel 2022 tra le professioni più ricercate vi sono: analisti e progettisti di software, progettisti e amministratori di sistemi, programmatori, tecnici web, tecnici esperti in applicazioni, tecnici gestori di reti e di sistemi telematici.