L’intelligenza artificiale tra sviluppo e formazione
Sono sempre di più le imprese che hanno introdotto processi di automazione e intelligenza artificiale, e che sono dunque in cerca di nuove figure digitali. Si …
Sono sempre di più le imprese che hanno introdotto processi di automazione e intelligenza artificiale, e che sono dunque in cerca di nuove figure digitali. Si tratta, com’è noto, di un percorso irreversibile, destinato a modificare sempre di più il profilo e le skill necessarie per accedere al mercato del lavoro. Una recente ricerca curata da DigitAlly, start up sostenuta da Oltre Venture, condotta sulla base di 50 aziende partner, è intervenuta per capire quali sono le competenze digitali più richieste oggi dalle imprese. Ne è risultato che le aziende assumono profili junior con competenze digitali anche nei settori più tradizionali come quello alimentare o energetico. E ancora: le aree in cui le aziende hanno più necessità di capitale umano sono Data Analysis ed E-commerce, aree che continuano ad avere un grande sviluppo negli ultimi anni, aumentato e accelerato dall’emergenza Covid-19. Il mercato dell’online è cresciuto del 40%, questa percentuale è dovuta al cambio nelle abitudini e nelle preferenze di consumatori e imprese durante il periodo di lockdown.
Si tratta dunque di un settore dove l’investimento in formazione è indispensabile. A questo proposito, Intel ha lanciato in Italia il proprio programma Intel AI for Youth, dedicato a formare i giovani fra i 13 e i 19 anni sulle potenzialità e le applicazioni in ambito AI. Il progetto, realizzato in collaborazione con Junior Achievement, organizzazione non profit dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nelle scuole, ha l’obiettivo primario di colmare il gap di conoscenza sulle tematiche di questa disciplina: rendendola quindi accessibile in maniera inclusiva e preparare gli studenti a un futuro in cui l’AI farà parte integrante della vita di tutti i giorni.
Il programma è nato per portare lo studio dell’intelligenza artificiale nelle scuole italiane. In questa prima fase di sperimentazione, l’iniziativa coinvolge due Istituti Tecnici. I docenti incaricati hanno già sostenuto un periodo di formazione sull’AI propedeutico alle lezioni in classe con gli studenti. Questi ultimi hanno un ruolo di primo piano nel programma insieme ai volontari di Intel. Il progetto, in particolare, è declinato in tre punti:
- Sviluppare una conoscenza approfondita dell’intelligenza artificiale, fornendo agli studenti le competenze e la forma mentis necessaria per essere preparati all’applicazione e allo sviluppo dell’AI
- Dare accesso agli strumenti dell’AI, rendendo gli strumenti di sviluppo dell’intelligenza artificiale accessibili a tutti e creando le competenze per utilizzarli con efficacia
- Creare con l’AI soluzioni che abbiano un significativo impatto sociale e che dimostrino i risultati ottenuti.
Il programma rappresenta un’opportunità per partecipare in maniera produttiva e con successo in un’economia basata sull’AI. I giovani saranno incoraggiati a progettare e utilizzare l’AI sulla base delle reali esigenze delle persone adottando un approccio “human-centric”, dove la tecnologia deve rispondere innanzitutto a un bisogno reale, e farlo in maniera sostenibile. Creando e sviluppando soluzioni reali basate sull’intelligenza artificiale, gli studenti “impareranno ad apprendere” acquisendo una competenza fondamentale per il loro futuro nel mondo del lavoro.
Lo sviluppo dei sistemi di AI in Italia riguarda anche le imprese del Sud. L’azienda The Digital Box di Gravina in Puglia, in questo senso, ha creato un’apposita Academy per coniugare intelligenza artificiale e l’utilizzo sempre più diffuso della voce nell’interazione uomo-macchina. Il percorso di formazione si avvale anche di uno tra i più avanzati laboratori di innovazione di intelligenza artificiale in Italia: la società senese QuestIT, su cui ha investito insieme a The Digital Box anche il gruppo Exprivia. E la scuola di formazione per conversation designer è entrata a far parte dell’offerta formativa di Spegea, scuola di formazione di Confindustria, attraverso un “Master in convergent marketing” rivolto alle aziende, per apprendere le strategie di marketing digitale tra mobile, social e AI con la possibilità di finanziamento all’80% da parte della Regione Puglia: un esempio virtuoso di incontro tra privato e pubblico nel segno dell’innovazione.