Lavorare nel settore sanitario
Sarà il fascino del camice, o quella passione che deriva dall’assecondare la propria indole incline ad aiutare le persone a guarire, che contraddistingue più o…
Nelle schede che seguono vedremo di cosa si occupano e qual è il percorso formativo per diventare: osteopata, infermiere, ostetrica, operatore socio-sanitario e fisioterapista.
Come lavora un osteopata
Attraverso l'uso delle mani, l'osteopata guarisce i dolori di diversa natura che si manifestano su varie parti del corpo. Le tecniche manuali consistono in pressioni tattile leggere o profonde, in manovre articolari che servono a sbloccare la parte del corpo dolorante che impedisce il movimento. Bastano a volte pochi trattamenti fatti in fase acuta, per guarire.
Il percorso formativo
La formazione osteopatica in Italia non prevede al momento un percorso universitario, è infatti gestita da istituti scolastici privati che prevedono corsi teorico-pratico per studenti in possesso del titolo di istruzione secondaria superiore e corsi per chi ha una laurea. Il primo percorso dura 5 anni con un monte ore di 4000-4500 ore pari a 300 crediti formativi. Il corso per laureati è a tempo parziale e dura 5 o 6 anni, articolato in circa 2000 ore per un totale di 120 crediti formativi. Attraverso la formazione, gli studenti apprenderanno i principi fondamentali dell’osteopatia e le scienze di base. Gli aspiranti osteopati studiano le seguenti scienze mediche: anatomia, patologia, fisiologia, biomeccanica, biochimica, biofisica, embriologia, istologia, neurologia e molte altre. Il percorso formativo servirà a far sviluppare le abilità manuali e fornire le istruzioni per la palpazione percettiva, elementi indispensabili per chi vuole praticare la professione. Terminato il periodo formativo, i futuri professionisti potranno entrare nel mondo del lavoro e gestire autonomamente o insieme ad altre figure sanitarie la cura e il mantenimento della salute dei pazienti.
L’osteopata è un vero professionista sanitario, ma il riconoscimento di questa professione in ambito medico è arrivato solo di recente. I passi successivi prevedono: la definizione delle competenze, fondamentale per delineare i confini e gli ambiti della professione all'interno del Sistema Sanitario Nazionale, l’individuazione di un nuovo percorso formativo, le equipollenze e il curriculum formativo.
- prevenire e diagnosticare le malattie, in sinergia col personale medico;
- assistere i malati garantendo loro la corretta terapia secondo quanto prescritto dal medico;
- educare all’autogestione della malattia, al trattamento e alla riabilitazione.
All’infermiere è richiesto inoltre di aggiornarsi in modo continuo, per essere sempre al corrente circa le novità e i cambiamenti.
Le competenze
L’infermiere deve conoscere l’anatomia e la patologia clinica e avere nozioni sulle diverse branche medico-chirurgiche. Deve inoltre conoscere le norme etico- sociali che disciplinano l’esercizio della professione e quelle che riguardano la tutela della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro. Per quanto riguarda le attitudini personali è importante avere buone capacità di comunicazione e di supporto ai pazienti anche dal punto di vista psicologico.
Dove lavora l’infermiere
L’infermiere può lavorare presso strutture sanitarie pubbliche o private, ospedaliere o ex ospedaliere o nell’ambito dell’assistenza domiciliare.
Le strutture pubbliche in cui instaurare rapporti di lavoro dipendente sono:
- Aziende Sanitarie locali (Asl), cui si accede tramite concorso pubblico;
- Enti convenzionati, come quelli di ricerca, oppure cliniche universitarie;
- Case di cura e di riposo.
Percorso formativo
Secondo quanto disposto dalla legge 1 febbraio 2006 n. 43, per diventare infermieri è necessario il conseguimento del titolo universitario rilasciato a seguito di un esame finale che ha anche valore abilitante all'esercizio della professione e all’iscrizione all’Albo professionale.
I corsi universitari specifici hanno durata triennale. L’accesso a questi corsi di laurea è programmato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per conoscere le date delle prove di ammissione visita il sito.
Dopo aver conseguito la laurea triennale, per specializzarsi, è possibile frequentare master di primo livello oppure iscriversi alla laurea specialistica, della durata di due anni. La normativa comunitaria ha individuato gli ambiti di specializzazione delle scienze infermieristiche nelle seguenti aree: patologia clinica, psichiatria, geriatria, medicina di comunità e pediatria.
L’Operatore Socio-Sanitario:
- assiste e aiuta nelle attività quotidiane di igiene personale;
- assiste ed aiuta nelle attività di governo della casa;
- offre supporto alle attività infermieristiche e tecnico-sanitarie;
- ascolta, osserva e comunica con la persona e la relativa famiglia;
- lavora con il personale sanitario e sociale, contribuendo alla realizzazione dei progetti assistenziali;
- collabora nella rilevazione dei bisogni e delle condizioni che possono danneggiare ulteriormente la persona in difficoltà.
Dove lavora
L’ OSS svolge la propria attività nel settore sanitario e in quello sociale. Può quindi operare presso ospedali, comunità alloggio e residenze per anziani in centri diurni o presso il domicilio del paziente.
Formazione
La qualifica di operatore socio sanitario OSS si consegue al termine di un percorso formativo della durata complessiva di 1.000 ore, tra teoria e stage, organizzate in maniera differente a seconda dell’ente che gestisce il corso. Al termine del corso è previsto un esame finale, al superamento del quale si ottiene l’attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale.
Quali competenze deve avere
Il fisioterapista deve conoscere l’anatomia e i disturbi dell’apparato locomotore, del sistema nervoso, circolatorio e respiratorio. Completano il profilo una buona abilità manuale, resistenza fisica e buone doti relazionali.
Formazione
Per svolgere la professione di fisioterapista è necessaria la laurea triennale in Fisioterapia, attivata presso le facoltà di Medicina e Chirurgia. L’accesso al corso di laurea è a numero programmato e richiede l’accertamento dell’idoneità psico-fisica del candidato allo svolgimento del lavoro.
Le competenze
L’ostetrica deve conoscere i principali meccanismi di funzionamento dell’apparato riproduttivo e saper individuare e segnalare al personale medico eventuali patologie sospette. Per svolgere questa professione sono richieste anche nozioni di psicologia, economia sanitaria e dei principi etici che disciplinano l’esercizio della professione.
Formazione
Per svolgere la professione di ostetrica è necessaria una laurea triennale in Ostetricia ottenuta presso una facoltà di Medicina e Chirurgia. L’accesso al corso universitario è a numero programmato, stabilito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. L’ottenimento della laurea consente l’iscrizione all’albo professionale, per la quale va fatta domanda al Collegio provinciale delle ostetriche.
Federazione nazionale collegi infermieri Società Italiana di Scienze infermieristiche e pediatriche
Consociazione Nazionale Associazioni Infermieri
Ostetrica
Federazione nazionale collegi ostetriche
Operatore socio sanitario
Associazione Nazionale Operatori Socio Sanitari ed Assistenziali
Fisioterapista
Associazione italiana fisioterapisti
Federazione italiana fisioterapisti