Lavoratori over 50, le strategie per aumentare l'occupabilità
Riqualificare le competenze, aggiornarsi e ricalibrare la propria carriera sono alcune delle strategie possibili
Una tendenza in continuo aumento, e destinata probabilmente a essere uno dei tratti distintivi del mondo del lavoro negli anni a venire. Negli ultimi dieci anni, infatti, i lavoratori cinquantenni sono aumentati di quasi 2,7 milioni, e il processo non si arresterà. Del resto, secondo gli indicatori demografici dell'Istat, tra l’inizio del 2021 e quello del 2022, l’età media degli italiani è passata da 45,9 a 46,2 anni: anche in una fase storica come quella corrente, caratterizzata dalla presenza di una pandemia con pesanti ricadute per la popolazione anziana, un innalzamento considerevole. Di conseguenza, ad allungarsi è anche la vita lavorativa e attiva di ciascun cittadino. Nelle amministrazioni pubbliche, per esempio, oggi l’età media dei dipendenti è di quasi 50 anni. Stessa situazione per il corpo insegnante, categoria in cui più di un docente su due rientra in questa categoria. Secondo gli ultimi dati Oms, poi, anche negli ospedali italiani i medici over 55 sono il 56,4% del totale, mentre la media europea è del 30,1%.
Proprio per questo, una delle sfide del prossimo futuro sarà rappresentata da un’adeguata collocazione professionale delle persone in questo segmento di età. Riqualificare le competenze, aggiornarsi e ricalibrare la propria carriera sono alcune delle strategie possibili. Soprattutto, inoltre, occorre mettere a frutto il tesoro professionale custodito da ogni lavoratore con oltre cinquant’anni, in tutti i campi possibili: il patrimonio di esperienza, da poter mettere a frutto anche per sostenere la crescita dei ragazzi più giovani. Tutto questo è ben chiaro, ad esempio, nei progetti previsti all’interno del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza adottato dall’Italia: questi lavoratori saranno infatti interessati da interventi di sostegno per favorire la loro occupazione, anche attraverso la riqualificazione delle competenze.
In particolare, secondo Intoo, la società di Gi Group Holding attiva nei servizi di sviluppo e transizione di carriera, ci sono diverse possibilità da esplorare per valorizzare gli over 55 in azienda – ma il discorso, con le dovute differenze, può riguardare anche il settore pubblico – mappandone le competenze chiave e i ruoli dove questi lavoratori possono essere impiegati nella maniera più adeguata. Nel dettaglio, secondo lo studio, una persona over 55 può:
- diventare un mentore per figure più junior o per il successore nel ruolo identificato con il giusto anticipo;
- lavorare su progetti innovativi (ad esempio, implementando attività e processi inerenti il welfare, il green, la sostenibilità);
- avviare startup su business nascenti dell’azienda;
- lavorare su progetti di sviluppo organizzativo riguardanti singole funzioni o interi siti;
- partecipare a programmi di inclusion che facilitino la collaborazione tra generazioni portando l’esperienza e la conoscenza del metodo e acquisendo allo stesso tempo competenze in ambito digitale (reverse mentoring);
- aderire a percorsi di mobilità interna; ad esempio, un incaricato alla produzione di componentistica, grazie alle competenze di prodotto e in presenza di buone doti di comunicazione, può essere impiegabile in posizioni tecnico/commerciali oppure una figura dell’area commerciale, con consolidate capacità in materia negoziale può ricoprire ruoli in ambito acquisti;
- svolgere una stessa funzione per più realtà (in modalità fractional), in caso di competenze verticali o manageriali molto spiccate.
Preservare il know-how dell’impresa e pianificare con cura i tempi per trasferirlo correttamente è infatti fondamentale per preservare la competitività aziendale; soprattutto in settori con la presenza di ruoli ad alto contenuto specialistico, tecnico e scientifico, dal farmaceutico all’automotive, e ancora il finance, l’assicurativo, la cantieristica, l’aeronautica. Infine, favorire lo sviluppo delle diverse skill (abilità) potrebbe dare ai lavoratori che per qualche motivo finiscono in uscita forzata dal mercato maggiori possibilità di rientrarvi: in un Paese con un tasso di disoccupazione al 7,8% le opportunità sono evidenti.