Lavoro ai giovani… in alto mare!

Tra i percorsi professionali più affascinanti ma di cui si parla poco ci sono quelli legati al mare, alla navigazione e alla pesca che si stima nei prossimi an…

4 gen 2011
3 minuti di lettura
Tra i percorsi professionali più affascinanti ma di cui si parla poco ci sono quelli legati al mare, alla navigazione e alla pesca che si stima nei prossimi anni subiranno un forte ricambio a livello mondiale, generando così molte opportunità di lavoro per i giovani. Per fare fronte alla progressiva mancanza di personale, alle difficoltà di turn-over a livello comunitario e alla concomitante nascita di una forte concorrenza straniera, si cerca di porre rimedio aggiornando la normativa italiana e quella europea con l’obiettivo di raccogliere le sfide e la necessità di internazionalizzazione di questa fetta del mercato. Per chi si affaccerà al mondo del lavoro, è interessante non farsi trovare impreparato davanti a questa possibilità di occupazione e per questo dedichiamo il post di oggi ai percorsi professionali nel settore marittimo. Per la particolarità delle mansioni previste, la maggior parte delle professioni legate al mare richiede sia una precisa formazione scolastica che un’adeguata esperienza, cui spesso segue l’esame in Capitaneria di Porto per il conseguimento di specifici titoli professionali marittimi. Uno degli istituti più accreditati è quello della Accademia Italiana Marina Mercantile, che ha l’obiettivo di formare Ufficiali di navigazione, capitani di lungo corso e Ufficiali di Macchina ai quali, attraverso bandi pubblici, sono ammessi i diplomati degli istituti nautici. A questo link, potrete avere una panoramica di tutti gli istituti nautici presenti in Italia. Altrettanto affascinanti, sono i mestieri legati alla pesca, tra cui il capitano di peschereccio, il motorista o il marinaio di equipaggio. Sono professioni che richiedono una grande passione per il mare, per l’ambiente e la curiosità per una cultura che ha radici e tradizioni secolari. Da qualche anno inoltre in Italia è possibile svolgere per le imprese di pesca delle attività integrative come il “Pesca-turismo”, ossia ospitare alcune persone a bordo dei pescherecci e far vivere loro una giornata da “lupi di mare”. Tra le iniziative legate al “Pesca-turismo” ci sono:
  • lo svolgimento di attività turistico-ricreative nell’ottica della divulgazione della cultura del mare, dell’ambiente marino e della pesca, quali escursioni e osservazione delle attività di pesca e maricoltura professionali;
  • la ristorazione a bordo e a terra;
  • lo svolgimento di attività di pesca sportiva a bordo di barche da pesca.
C’è poi l“ittiturismo”, ossia un’attività di ricezione ed ospitalità che possono esercitare i pescatori professionisti nelle proprie abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, per l’offerta di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marinerie italiane. La pesca-turismo e l’ittiturismo, per finalità e modalità, sono vere e proprie forme di turismo sostenibile, attività ricreative rispettose delle peculiarità sociali e ambientali e di valorizzazione culturale di un patrimonio storico di cui l’Italia è molto ricca.
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