Trend & Interviste

Le Academy aziendali, un ponte tra formazione e lavoro

L'obiettivo è di formare e preparare i giovani talenti per l'inserimento nel contesto lavorativo, soprattutto nell’ambito della digitalizzazione e della sostenibilità

19 apr 2023
4 minuti di lettura

Rappresentano una opportunità tanto per le aziende quanto per i lavoratori, e sono un modello ormai affermato presso tantissimi gruppi imprenditoriali. In un contesto di digitalizzazione del mercato del lavoro, con la necessità di continuo aggiornamento professionale, le Academy aziendali sono in rapida evoluzione nel nostro Paese: secondo gli ultimi dati disponibli se ne contano oltre 120, con il coinvolgimento di gruppi che vanno da Aruba a Intesa San Paolo.

L'obiettivo di queste strutture, nel dettaglio, è di formare il personale e preparare i giovani talenti per l'inserimento nel contesto lavorativo, valorizzando i percorsi di crescita in termini di upskilling e reskilling, soprattutto nell’ambito della digitalizzazione e della sostenibilità. Se le aziende, infatti, sono portate a un continuo ripensamento dei modelli di lavoro, consolidando la propria identità e aggiornando le competenze, le Academy offrono una formazione mirata ed immediatamente spendibile sul mercato del lavoro e, al tempo stesso, di ottimizzare la trasmissione di quei valori aziendali, come il lavoro in team e la condivisione delle conoscenze, spesso poco veicolati e difficilmente compresi.

È interessante, ad esempio, il caso del gruppo Comau, azienda leader a livello globale nel settore dell'automazione industriale e della robotica. Il gruppo, che ha un centro direzionale a Torino e sedi in 13 Paesi nel mondo, ha varato una propria Academy che potesse dare un contributo concreto allo sviluppo di una nuova cultura dell'automazione, coniugando innovazione e talento, la creatività dei giovani con le expertise dei professionisti cresciuti all'interno dell'azienda. Un programma che prevede didattiche specializzate, con l'utilizzo della robotica e delle tecnologie abilitanti per la formazione di un pubblico ampio e diversificato. Dal 2012 a oggi, la Comau Academy ha formato più di 20.000 persone di tutte le età e provenienze, coinvolgendo nei propri percorsi educativi oltre 320 docenti interni ed esterni.

Dal particolare – il caso di Comau – al generale, la definizione di un progetto di formazione aziendale necessita di un piano preciso e dettagliato, che preveda tutte le fasi necessarie per superare i problemi e ottenere risultati. È possibile elencarne quattro:

  • un’attenta analisi preliminare del contesto aziendale, in cui si rilevino punti di forza e di debolezza;
  • lo screening degli obiettivi aziendali da raggiungere;
  • una progettazione mirata con percorsi di formazione “su misura” costruita sulle esigenze del singolo;
  • la realizzazione della formazione nel modo più smart possibile.

Un approccio utilizzato ad esempio dal gruppo Aruba, che ha immaginato percorsi formativi STEM rivolti anche all'esterno del perimetro aziendale. Queste iniziative, volte ad attrarre i migliori talenti del mondo IT, puntano ad agevolare l’acquisizione di competenze digitali integrative e a qualificare ulteriormente i partecipanti in ambito STEM e informatico, di modo da poterne favorire un successivo inserimento a lungo termine nel mercato del lavoro. Tra gli indirizzi presenti nel portafoglio formativo di Aruba figurano percorsi rivolti all'ambito della Cyber Security, delle Techical Operation e ancora del Java Full Stack Developer.

Il fine ultimo di progetti come quelli di Aruba, Comau, ma anche di aziende finanziarie come Intesa Sanpaolo, è di prevedere un iter di colloqui al termine dei percorsi di formazione, favorendo l’inserimento lavorativo. In definitiva, le Academy di oggi rappresentano uno strumento di crescita professionale per chi già lavora e, allo stesso tempo, un’opportunità di formazione per l’ingresso nel mondo del lavoro di professionisti e giovani brillanti. Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, l’Academy aziendale è in grado di superare i confini fisici e, quindi, di “uscire” dall’azienda. Il cambiamento delle modalità di apprendimento, per cui anche la formazione è sempre più 4.0, impone che le aziende, debbano poter garantire la fruibilità dei percorsi formativi anche a distanza e in qualsiasi momento.

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