#Machelavoroè: il Cloud Specialist

È il processo che permette di trasferire delle attività IT in ambienti virtuali, prevalentemente per motivi di accessibilità e velocità. Il Cloud computing, tecnologia informatica che consente di sfruttare la rete internet per distribuire e accedere a risorse software e hardware da remoto, è al centro della professione del Cloud Specialist, tra le più richieste del momento e con margini ulteriori nei prossimi anni. Del resto, l'Italia sta seguendo un importante lavoro sulla formazione delle competenze digitali, e entro il 2026 il nostro Paese dovrà essere in grado di formare più di due milioni di occupati con competenze digitali di base per stare al passo con le necessità del mercato lavorativo.

In questo senso, restando al tema della formazione, alla figura del Cloud Specialist è stato dedicato un master specifico, un corso online realizzato da Talent Garden in collaborazione con Var Group, operatore del settore dei servizi e delle soluzioni digitali per le imprese. In particolare, il progetto formativo punta a offrire la possibilità di accedere subito al mondo del lavoro, con la realizzazione di progetti concreti e lezioni tenute da professionisti del settore. Questo professionista deve essere in grado di combinare l'ambito tecnico di codifica con le operazioni ICT; è la figura di riferimento per l'introduzione di processi, strumenti e metodologie volti a soddisfare le esigenze delle varie fasi del ciclo di sviluppo del software, dal coding al deployment, dalla manutenzione agli aggiornamenti. In particolare, i compiti principali del Cloud Specialist sono i seguenti:

• Realizzare i progetti Cloud predisposti dai Software Architect;
• Gestire i servizi di Cloud storage;
• Ottimizzare le performance delle soluzioni Cloud selezionate;
• Studiare i servizi e le architetture fornite dai Cloud provider come Amazon, Google o Microsoft.

Il percorso universitario consigliato è quello delle lauree a indirizzo informatico, con focus sui corsi in database administration o di software creation and testing. Le hard skill più richieste per questa risorsa, inoltre, riguardano una buona conoscenza delle principali piattaforme Cloud e dei servizi di Cloud storage, la conoscenza dei linguaggi di programmazione più diffusi (come Python, Perl e Ruby) e infine il funzionamento dei sistemi di networking. All’interno dell’azienda, il Cloud specialist dovrà lavorare costantemente con l’area di Ricerca e Sviluppo, occuparsi della manutenzione delle reti, ottimizzare le performance dell’infrastruttura, oltre a ricercare e selezionare le tecnologie Cloud da adottare per soddisfare al meglio le esigenze di business dell’azienda.

Il contesto, come accennato, è quello di un mercato del lavoro attualmente caratterizzato da un ampio turnover, con il ritmo elevato dell’innovazione tecnologica che sta superando di gran lunga le capacità delle organizzazioni di formare e migliorare le competenze dei lavoratori. Per queste ragioni, il 72% dei team informatici con importanti carenze, come indicato dal report Demand for tech talent della società californiana di consulenza globale per le risorse umane Robert Half. Lavori come il Cloud Specialist o il Software Developer, il professionista che si occupa materialmente le linee di codice con il fine di creare programmi con varie funzionalità, sono dunque al centro di una richiesta crescente da parte di imprese piccole e grandi alle prese con il processo della transizione digitale. Secondo una recente stima Assintec-Assinform, l’Associazione Italiana per l’Information Technology, sono 89 mila i posti di lavoro vacanti in questo settore, di cui circa 57 mila accessibili anche per i professionisti non laureati.