Come Fare Per

Come fare per diventare “sviluppatore software”

Tutte le opportunità di una professione molto ricercata in Italia e all’estero

7 dic 2022
4 minuti di lettura

In linea con le tendenze più recenti nel mondo del lavoro, alcune tra le occupazioni più interessanti e promettenti riguardano senza dubbio la sfera della tecnologia e del web, con tutte le sue innumerevoli applicazioni. Si tratta di un universo in continua espansione, caratterizzato da un tasso di innovazione tangibile persino quotidianamente, giorno dopo giorno. E le aziende interessate a questi profili sono moltissime: certamente nazioni come gli Stati Uniti o la Germania sono tra le prime da questo punto di vista, ma il nostro Paese ha le sue eccellenze e vanta tassi di crescita importanti, sia a livello di startup che di investimenti da parte delle grandi aziende tecnologiche. Per comprendere le potenzialità di una specializzazione, dunque, è sufficiente pensare alla crescita dell’industria ICT e a tutte le realtà che hanno bisogno dell’informatica per svolgere la propria attività.

Una tra le occupazioni che merita un approfondimento è senza dubbio quella degli sviluppatori di software, o software developer. Si tratta, in particolare, di professionisti che si occupano di scrivere materialmente le linee di codice con il fine di creare programmi con varie funzionalità. Esistono developer che sviluppano un programma dall'inizio alla fine, altri che si occupano di “aggiustare” determinate porzioni di codice, altri ancora che lavorano in team di più programmatori ad un progetto comune.

Come è noto, il software (sigla SW, dall’inglese soft ‘morbido, leggero’ e ware ‘merce, prodotto’, su imitazione del termine hardware), traducibile come componente logico o programma informatico, in informatica ed elettronica è l’insieme delle componenti immateriali (strato logico/intangibile) di un sistema elettronico di elaborazione; è contrapposto all’hardware, cioè la parte materiale (strato fisico/tangibile) dello stesso sistema. Si tratta, in altri termini, di programmi che utilizzano linguaggi codificati per far funzionare device tecnologici e piattaforme di vario genere. Numerose operazioni quotidiane, svolte a livello professionale e non, funzionano grazie a programmi sviluppati da profili esperti di informatica: software per pc, siti web, videogiochi, database, applicazioni per smartphone e tablet.

Un professionista preparato in questo campo, dunque, dovrà essere in grado di seguire ogni ciclio di vita di un programma informatico; la sua preparazione gli consente di intervenire sia nell’ambito del front end (software lato utente) che in quello del back end (software lato gestore). Generalmente un profilo esperto in informatica può lavorare sia come dipendente, per aziende che si occupano di sviluppo software, e sia come freelance. Nel dettaglio, le conoscenze di base per poter svolgere la professione presuppone nozioni e competenze aggiornate in merito ai principali linguaggi di programmazione (PHP, Java, Python, .NET ecc.), all’architettura di un software, agli hosting, ai server, al software testing; ma anche competenze in merito alla grafica, alla user experience e alla user interface.

Dal punto di vista della formazione, un primo passo per acquisire una conoscenza di base solida è quindi identificabile nel conseguimento di una laurea in ingegneria informatica, seguita eventualmente da un master o un corso di specializzazione. Al termine del percorso di studi il neo-laureato sarà in grado di approcciarsi al settore industriale e manifatturiero; avrà acquisito una buona padronanza dei principali linguaggi di programmazione e tutte le competenze necessarie per progettare l’architettura di un sistema informativo.

La professionalità acquisita durante il triennio può essere spesa negli ambiti della progettazione di componenti e apparati elettronici, della realizzazione di software e sistemi di elaborazione delle informazioni. Tra gli sbocchi occupazionali più interessanti rientrano le aziende che operano nel campo della produzione di software e hardware, gli studi professionali, le società che gestiscono i sistemi informativi per le aziende, per la sanità, per il cittadino e per la Pubblica Amministrazione. Il superamento dell’Esame di Stato consente inoltre l’iscrizione all’Albo degli Ordini degli Ingegneri, con la qualifica di Ingegnere dell’Informazione junior.

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