Come fare per diventare Digital Artist
Se è vero che il digitale sta pervadendo ogni livello della società, persino quello relazionale, è anche vero che plasma settori e ambiti impensabili. Come que…
Se è vero che il digitale sta pervadendo ogni livello della società, persino quello relazionale, è anche vero che plasma settori e ambiti impensabili. Come quello dell’arte. Matita e colori lasciano spazio ai dispositivi tecnologici, con un risultato sorprendente. La figura professionale che se ne occupa ha un nome: si chiama Digital Artist. Il Digital Artist è il responsabile dello sviluppo di progetti di comunicazione digitale e integrata, ovvero attraverso canali diversi (web, mobile, social, app, etc.) e cura in autonomia lo sviluppo di questi progetti.
In pratica produce arte con elementi digitali. Oltre a saper utilizzare ottimamente il computer, deve quindi avere anche molta creatività. L’artista viene influenzato da tutto ciò che lo circonda e la realtà circostante entra nella sua arte: la stessa cosa avviene con il digitale.
Questa figura deve possedere conoscenze multimediali adeguate ai fini di un sapiente utilizzo dei dispositivi tecnologici che possono essere applicati a diverse forme di comunicazione.
Ad esempio, può sviluppare nuovi modelli di realtà virtuale e sistemi interattivi e le applicazioni sono concrete:
- installazione audio-video;
- virtualizzazione degli spazi museali, ovvero allestimenti multimediali per musei e spazi espositivi;
- progettazione e realizzazione di videogiochi o altre attività con finalità ludico/didattiche.
La sperimentazione artistica nei linguaggi tecnologici e multimediali specifici si applica quindi ai settori delle arti visive digitali, multimediali, interattive e performative, del video, del cinema e del web. Impiegare le nuove tecnologie in maniera artistica significa occuparsi anche di modellazione in 3D e multimediale, produrre opere, gestire flussi di informazioni.
Il profilo professionale è quello di un creativo con capacità di produzioni multimediale che sfrutta sorgenti sia reali (tecniche di ripresa tradizionali) sia virtuali (modellazioni digitali in 3D e animazione) perfettamente integrabili in processi produttivi di spot pubblicitari o produzioni cinematografiche. Oltre a poter partecipare a progetti di ricerca sperimentale nei settori della digital art, della new media art e del game design, possiede le competenze spendibili in campi quali il sound design, l'interaction design, la domotica applicata, la realizzazione di sistemi interattivi, web design e altri ambienti virtuali.
Esistono dei percorsi formativi ad hoc per formare questa figura. La Scuola del Fumetto di Milano (con sedi anche a Verona e Palermo), ad esempio, fondata da Giuseppe Calzolari nel 1979, organizza il corso triennale in Digital Art. La scuola diffonde la cultura del Disegno, del Fumetto, della Scrittura e dell’Illustrazione, in ogni campo delle Arti Visive e Narrative. Anche nelle nuove frontiere digitali. Il corso, infatti, fonde le materie che si studiano nell’illustrazione classica con le nuove materie e i software propri dell’illustrazione digitale. E gli sbocchi sono nell’ambito del cinema di animazione e dei videogames. Tra le materie si studia anatomia, prospettiva, ombre, teoria del colore di base, per poi arrivare a gestire aspetti più complessi come il character design e l’environment design, fino alla loro modellazione in 3D. Anche l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, parte integrante del sistema pubblico dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) afferente al MUR, offre il corso per diverntare Digital Artist (Come Diploma di 1 livello). L’obiettivo del percorso formativo è quello di saldare le competenze artistiche tradizionali integrandole con lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali. L’Accademia SantaGiulia, inoltre, ha sviluppato una fitta rete di collaborazioni che l’ha portata a interagire con il mondo della progettazione artistica, degli eventi, delle mostre. Grazie a convenzioni con Enti pubblici e privati, gli studenti possono operare anche fuori dagli spazi dell’Accademia, lavorando concretamente per conto di Comuni, Musei, Gallerie d’arte, Fiere espositive e Aziende, maturando, durante il corso di studi, una reale esperienza professionale.