Digital Learning, tra il "Fondo per la Repubblica Digitale" e il progetto "Digit'Ed"

Un fenomeno avviato anni fa e che sta prendendo sempre più piede, non più prerogativa delle sole imprese, ma anche una vera e propria esigenza per professionisti, Pubblica Amministrazione e cittadini. Stiamo parlando del Digital Learning, tradotto dall'inglese, letteralmente, “apprendimento digitale” ovvero qualsiasi tipo di “pratica formativa” che è supportato dall’uso di tecnologia e innovazione. Un percorso che vede l'applicazione di un ampio spettro di pratiche: fisiche, virtuali e anche un mix delle stesse.

Nei primi mesi del 2022 stiamo assistendo a un vero boom in merito al Digital Learning, che sta investendo varie “dimensioni”, dal pubblico al privato. A tal pro si segnalano, fra le tante, due iniziative molto interessanti su scala nazionale: il “Fondo per la Repubblica Digitale” e il progetto “Digit’ed”.

Circa 350 milioni di euro in 5 anni dalle fondazioni di origine bancaria per finanziare progetti di accompagnamento della transizione digitale: questo il cuore del “Fondo per la Repubblica Digitale”, iniziativa che ha visto la luce a fine gennaio scorso, con la sigla di un protocollo d’intesa fra il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Acri, l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa. Il documento ha definito per il periodo 2022-2026 tutte le modalità operative d’intervento del Fondo, che ha l’obiettivo di accrescere le competenze digitali degli italiani, sostenendo progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale (fra le altre cose redazione dei bandi, istruttoria ex ante delle proposte di progetto, la loro selezione e approvazione e le attività di comunicazione). Un’operazione su scala nazionale che intende migliorare nell’immediato i dati presentati dal più recente rapporto Digital Economy&Society Index della Commissione Europea che rappresentava come il 58% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni (26 milioni di cittadini) non abbia tuttora competenze digitali di base. Le minori conoscenze in ambito Digital non solo impattano sul tema “cittadinanza digitale”, ovvero sull’accesso ai servizi innovativi e tech della Pubblica Amministrazione da parte di tutti i cittadini, ma determinano anche uno dei maggiori freni allo sviluppo del sistema Italia.

Sempre sul discorso legato al Digital Learning si incerniera il progetto “Digit’ed”, infrastruttura di Intesa Sanpaolo e Nextalia Sgr (per conto del Fondo Nextalia Private Equity), che tramite digitalizzazione e sostenibilità si occupa di formazione per le imprese, pubbliche amministrazioni, ordini professionali e consumatori. “Digit’ed” è uno strumento in grado di rivolgersi sia al segmento Business, composto dalle grandi aziende, Pmi, Pa e ordini professionali, sia al segmento Consumer, anche in collaborazione con prestigiose istituzioni italiane e internazionali, rispondendo così alle crescenti esigenze del mercato della formazione, legate alla trasformazione digitale, all’evoluzione delle competenze e al reskilling. Più nello specifico, l’offerta formativa di “Digit’ed” sarà focalizzata sullo sviluppo di competenze specifiche per la transizione digitale (come Cybersecurity, Data e Cloud) ed ecologica (con particolare riferimento a sostenibilità ed economia circolare). Il tutto avverrà fra l’altro anche attraverso un piano di investimenti mirati nelle più moderne tecnologie di apprendimento, a partire dall’intelligenza artificiale, per fornire un’esperienza di formazione sempre più coinvolgente, efficace e di qualità.