Trend & Interviste

Lavoro giovanile, il sostegno ai Neet

Tutte le iniziative da Milano alla Sicilia a supporto dei giovani non impegnati in attività formative o lavorative

10 mar 2022
4 minuti di lettura

Intervenire concretamente per invertire una tendenza negativa nel nostro Paese, lavorando per l'inclusione lavorativa, sociale ed economica. È questo il senso di numerose iniziative presenti in Italia, da Nord a Sud, in ambito Neet, l’acronimo che come è noto sta per Not Engaged in Education, Employment or Training. Una condizione che dovrebbe essere naturalmente transitoria, e quindi durare il minor tempo possibile, ma che purtroppo spesso diventa cronica, con dati in crescita, probabilmente anche a causa delle conseguenze portate dagli anni della pandemia e dell'emergenza sanitaria. Nel 2020 i Neet in Italia sono 2,1 milioni, su un aggregato complessivo di 9,8 milioni rilevati all’interno dei 27 stati membri dell’Ue.

Per questa ragione, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando la Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone hanno formalizzato l’adozione di un Piano nazionale di emersione e orientamento chiamato “Neet Working”. L’obiettivo del piano è quello di individuare, ingaggiare e attivare i giovani grazie alla collaborazione con gli attori presenti sul territorio, seguendo iniziative e progetti in questo senso. Il portale Giovani 2030, inoltre, costituirà il punto di riferimento in cui reperire tutte le informazioni utili per aiutare i giovani a orientare le scelte del proprio futuro.

È interessante inoltre segnalare No more Neet, un avviso pubblico predisposto dalla Regione Sicilia. Si tratta di un'iniziativa che he permetterà, nei prossimi mesi, di avviare progetti formativi rivolti a giovani tra i 14 e i 25 anni, residenti o domiciliati in Sicilia e in situazione di disagio socio-economico, con rilevanti ritardi formativi o rischi di devianza, prevedendo anche l’ammissione di soggetti stranieri o appartenenti a minoranze etniche, religiose o linguistiche. Un progetto, dunque, che prevede lo svolgimento di attività educative laboratoriali, condivise tra associazionismo e istruzione e finalizzate al recupero dei ritardi scolastici ed alla maturazione di corretti stili di vita, ispirati a principi di legalità e inclusione. L’obiettivo, inoltre, è quello di colmare il gap educativo che caratterizza larghi strati della popolazione giovanile, soprattutto in aree territoriali a maggiore deprivazione economica e sociale.

Il sostegno al lavoro per i giovani, tuttavia, giunge non soltanto dal fronte istituzionale ma anche con progetti legati al mondo delle categorie e dell'associazionismo. A Napoli è il caso del Progetto S.e.m.i., il primo hub diffuso di innovazione sociale del Centro Storico di Napoli ed è promosso da Traparentesi Aps in rete con le associazioni Aemas – Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, Archintorno, Napoli Pedala e Vernicefresca con l'obiettivo di favorire l’inclusione socioeconomica di ragazze e ragazzi che vivono in quartieri vulnerabili e con elevata povertà educativa. Da un punto di vista pratico, il progetto propone l’attivazione di un servizio di Social Coaching con un’offerta di percorsi gratuiti di tutoring, mentoring e di avviamento al lavoro volti a favorire l’inclusione socioeconomica di ragazze e ragazzi che vivono in quartieri vulnerabili e con elevata povertà educativa. I percorsi per i giovani e le doti educative, erogate sotto forma di borse di studio e opportunità formative attraverso una struttura diffusa sul territorio, saranno finanziate dalle diverse attività commerciali a sfondo etico e solidale promosse dal progetto. L’iniziativa è finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del bando “I Quartieri dell’Innovazione” – Pon Città Metropolitane 2014-2020 e punta a diventare nei prossimi anni un incubatore virtuoso di imprese socialmente responsabili che concorrono attivamente alla crescita sostenibile del territorio.

Spostandosi a Milano, ecco il progetto "Lavoro di Squadra", promosso da ActionAid nel capoluogo lombardo nell’ambito della prevenzione e del contrasto alla povertà giovanile. Lavoro di Squadra coinvolge le ragazze e le giovani donne in un percorso finalizzato alla loro attivazione supportandole nella definizione di un percorso personale con l’obiettivo di costruire insieme un progetto lavorativo o formativo, volto a valorizzarne e scoprirne talenti, competenze e desideri. Il modello si articola attraverso diverse strategie di intervento che vanno da laboratori partecipativi, ad attività creative, come il corso di fotografia. Lavoro di Squadra, nato nel 2014, è presente anche in città come Torino, Bari e Reggio Calabria.

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