Trend & Interviste

Big data e cloud: le tendenze del digitale in Italia

L'intero comparto mostra segnali incoraggianti, mentre in Lombardia è prevista la prima Cloud Region italiana

21 lug 2023
4 minuti di lettura

Cloud Computing e Big Data a fare da traino, in un contesto in ogni caso ampiamente positivo per il mercato digitale italiano. La fotografia dell'ultimo report Anitec-Assinform, dal titolo “Il Digitale in Italia nel 2023”, mostra infatti una tendenza che vede entrambi i settori in crescita, peraltro a doppia cifra. Proprio nel primo ambito, relativo al Cloud Computing, è in partenza in Lombardia la prima Cloud Region realizzata da Microsoft in Italia, con tre data center previsti.

Come accennato, tuttavia, è l'intero comparto a mostrare segnali molto incoraggianti, passando a un +2,4% rispetto al riferimento precedente. Nel dettaglio, l'aumento più rilevante ha riguardato i Servizi ICT (+8,5% e 14,8 miliardi di euro), sostenuto principalmente dai servizi di Cloud Computing e di Cybersecurity. Andamenti particolarmente positivi si sono avuti nel segmento dei Contenuti e Pubblicità Digitali (+6,3% e 14,5 miliardi di euro) e in quello del Software e Soluzioni ICT (+6,2% e 8,6 miliardi di euro).

Nel 2022, inoltre, c’è stato un incremento del 2,5% per le piccole imprese, del 4,1% per le medie e del 5,9% per le grandi, a conferma della correlazione tra dimensioni aziendali e spesa digitale: più i contesti organizzativi aumentano di dimensioni, maggiore è la spesa destinata alla digitalizzazione. Per quanto riguarda invece l’analisi geografica dettagliata del mercato digitale italiano, la ricerca Assinform certifica come nelle Regioni del Nord Ovest e del Centro siano concentrate le aree caratterizzate da una maggiore capacità di spesa in tecnologia, arrivando a rappresentare quasi il 62% della spesa complessiva.

A livello nazionale, nel 2023 il mercato è previsto comunque ancora in crescita (+3,1%). Le stime previste relative ai tre anni successivi sono difatti orientate a una crescita ancora più sostenuta e si basano sull’ipotesi di un minore impatto dell’inflazione e su un maggiore impiego delle risorse economiche messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la digitalizzazione del nostro Paese nei suoi assetti strategici. Si prevede pertanto una crescita media annua del mercato digitale nel periodo 2022-2026 del 4,5%, fino a raggiungere quasi i 92 miliardi di euro nel 2026.

Del resto, la gestione e l’analisi dei dati ricoprono un ruolo crescente nelle strategie digitali delle aziende. Il mercato delle soluzioni di Big Data ha così registrato un balzo in avanti del 14,1% rispetto al 2021. In particolare, la generazione di alte quantità di dati interessa ormai tutte le funzioni di un’azienda e la loro gestione consente alle imprese di estrarre valore, tanto che sempre più spesso si parla di organizzazioni data centriche o data driven.

La Big Data Analytics permette alle aziende di supportare al meglio il processo decisionale strategico, indirizzando politiche di contenimento dei costi, generando scenari evolutivi, ottenendo in questo modo una migliore visibilità crossfunzionale e allo stesso tempo lungo le filiere dei loro business. Oltre ad aderire meglio alle direttive di compliance e, in alcuni casi, guidare innovazione di processo, prodotto o servizio. Molte aziende, difatti, stanno quindi adottando programmi di data strategy, volti a una gestione dei dati stessi a 360 gradi.

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