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Spiegare la UX experience a scuola: quando gli utenti sono bambini e teenagers

Abbiamo intervistato Gloria Chiocci, startupper, Forbes Under 30 e talento italiano della UX

15 feb 2024
5 minuti di lettura

“Sono sempre stata attratta dalle storie degli imprenditori che, partendo da un sogno o un’idea, creano opportunità e sviluppo. Il primo vero contatto con l’imprenditoria l'ho avuto solo il primo anno di università. In quegli anni ho iniziato a confrontarmi con mentori, imprenditori e startupper, e ne sono rimasta completamente affascinata e, pian piano, ho cominciato a strutturare quella che era la mia idea d’impresa”.

Sono le parole di Gloria Chiocci, startupper che racconta del suo incontro con il mondo imprenditoriale.
Definirla solo startupper è riduttivo: umbra, generazione millennials, il suo nome è stato inserito nella celebre lista Forbes 30 Under 30, nella categoria Education e ha ricevuto tanti altri riconoscimenti come quello del Financial Times, essendo tra i 100 talenti under 35 per FTx Made in Italy, oltre che nella Nova 111 List nel settore Public service, Research & Education. E questo perché nel 2015 ha avuto l’idea di applicare il metodo dello Human Centered Design al mondo dei bambini (e poi anche degli adolescenti).

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Dal 2023 il suo progetto UXforKids è diventato una Startup e ha un unico obiettivo: trasmettere ai più piccoli le metodologie utilizzate quotidianamente dagli UX Designer di tutto il mondo, unendo la creatività all’apprendimento, attraverso metodologie inclusive e accessibili.

Il progetto si basa proprio su questo: attraverso workshop creativi basati sui metodi dell’esperienza utente, UXforKids propone un approccio diverso allo studio e avvicina i bambini alle professioni del futuro. E questo progetto nasce dall’esperienza personale di Gloria con la dislessia.

“Promuoviamo un approccio creativo allo studio attraverso workshop di UX Design nelle scuole e online – racconta Gloria – questo perché viviamo in un'epoca caratterizzata da nuovi stimoli e competenze emergenti, e riteniamo essenziale avviare la costruzione di competenze (Design Thinking, co-progettazione) e valori (lavoro in squadra, feedback) fin dalla giovane età, affinché possano sviluppare una prospettiva ben definita sul loro futuro educativo e di cittadini. La dislessia e l’intero mio percorso mi hanno spinta a cercare modi innovativi per rendere lo studio più accessibile e coinvolgente in primis per me e poi per tutti gli studenti indipendentemente dalla dislessia!”

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Attualmente UXforKids ha coinvolto più di mille bambini ed è stato portato nelle scuole e nelle università europee. Con la sua idea la Chiocci ha partecipato a numerosi eventi come TEDx, EXPO 2015, Architecta, Il tempo delle donne del Corriere della SeraWorld Usability Day, Start2impact, Italia’s Growth Talent e molti altri. Qualche anno fa UXforKids è diventato anche UXforTeen: stesso metodo ma applicato ai bisogni degli adolescenti; inoltre, il suo progetto è stato selezionato dall’Unione Europea tra le mille realtà imprenditoriali europee a guida femminile con il maggior impatto sociale.

Ma che cos’è la User Experience Design su cui si basa tutto il progetto di Gloria Chiocci?

L’esperienza utente ha a che fare con il design non dal punto di vista di come appare un oggetto o un servizio ma è “l’insieme delle percezioni e delle reazioni di un utente che derivano dall’uso o dall’aspettativa d’uso di un prodotto, un sistema o un servizio”, come spiega uno maggiori esperti di usabilità Don Norman, psicologo e ingegnere statunitense, mostro sacro per l’esperienza utente, la cui conoscenza è imprescindibile per chiunque faccia UX.

“La UX Design si occupa di rendere l'esperienza digitale semplice e facile (e non solo) da utilizzare per gli utenti. Ad esempio, se hai mai incontrato difficoltà nell'utilizzare un'app in modo funzionale, ciò indica che il lavoro dell'UX Designer potrebbe non essere stato eseguito correttamente o potrebbe non essere stato eseguito affatto”, spiega efficacemente Gloria quando le chiediamo di raccontarci in cosa consista l’attività di esperienza utente, disciplina ormai tra le più richieste al mondo: come riporta Forbes, secondo uno studio della Forrester Researcher, ogni dollaro investito in UX ne porta 100 in cambio. Le società devono quindi puntare sull'esperienza utente, non solo per motivi legati alla concorrenza, ma perché possono davvero migliorare il loro business.

Gloria Chiocci è una donna "solare, entusiasta ed empatica", come si definisce sia prima che dopo il prestigiosissimo riconoscimento di Forbes. Ci tiene a sottolinearlo perché non si è montata la testa, è rimasta così com’era “Prima e dopo la lista di Forbes!”, ci dice.

Si divide tra la sua regione d’origine e Milano: “Sono due approcci completamente diversi – racconta la startupper quando le chiediamo un lato bello di fare imprenditoria al Centro e uno negativo – sia in termini operativi che di contatti tra imprenditori. Milano è frenetica energica e ha sempre qualcosa di nuovo da trasmettere e offrirti. L’Umbria è cauta, calma, riflessiva e con salde tradizioni imprenditoriali e non solo. Avere la possibilità di vivere tra queste due realtà mi permette di vivere appieno i due mondi e poter portare entrambe le parti all'interno della startup”.

Gloria racconta della sua formazione e del percorso che l’ha portata ad avere il successo che sta vivendo ora: “A luglio 2014 mi laureo per la prima volta in Comunicazione Internazionale e nell'aprile del 2018 per la seconda volta in Comunicazione e Storytelling, con il massimo dei voti”.
È nel 2011 che avviene l’incontro con l'Architettura dell'Informazione e l'User Experience Design: “Da quel momento – rivela – non le ho più abbandonate”.
Nel 2013 partecipa alla formazione per startup innovative e vince il premio Creativity Camp per la migliore idea imprenditoriale giovanile che le permette di trascorrere un periodo di studio e ricerca tra Canada e Stati Uniti. E ha avuto la possibilità di fare sempre tante esperienze, sia nel mondo del lavoro sia nel volontariato che le hanno permesso di capire come strutturare al meglio la sua realtà.

Ora è molto soddisfatta e, oltre a portare avanti il suo progetto, ha un blog personale sul Nòva 100 - Il Sole 24 ORE dove racconta di storie di under 35 come la sua.

Gli ostacoli più difficili da affrontare nel percorso imprenditoriale includono la burocrazia, la tassazione e la scarsità di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Questi fattori complicano notevolmente il cammino imprenditoriale, specialmente per le piccole startup, richiedendo risorse aggiuntive e rallentando il processo di sviluppo - ci dice Gloria a proposito della sua esperienza nel mondo imprenditoriale - Una startupper resiste e non molla perché ci vuole tanta passione, pazienza e dedizione nel nostro paese, più che in altri. Fare startup in Italia è una vera e propria corsa agli ostacoli quotidiana, e questo comporta un notevole dispendio di energie e risorse finanziarie per tutti. Abbiamo menti brillanti con idee geniali che troppo spesso emigrano all'estero, dove leggi, incentivi, supporti e sostegni sono maggiori”. 

Molti temi le stanno a cuore, come la Diversity & Incusion e il Gender Gap, come dimostra l’appartenenza a SheTech, la community con l'obiettivo di colmare il gender gap nel mondo della tecnologia, del digitale e dell'imprenditoria: “Le questioni sociali che mi stanno più a cuore sono sicuramente la Diversity & Inclusion e il Gender Gap. Appartenere a SheTech mi ha permesso di condividere esperienze sinergiche con tante donne. Credo che la diversità e l'inclusione siano fondamentali per creare ambienti di lavoro e comunità più ricche e innovative. Il Gender GAP è ancora una sfida significativa, e ritengo che c'è ancora tanto da fare per garantire l'uguaglianza di opportunità per tutti. La partecipazione attiva a iniziative come SheTech rappresenta il mio impegno nel contribuire a un cambiamento positivo in queste aree e a dare il mio piccolo contributo”.


Progetti per il futuro? Gloria Chiocci racconta di aver in mente “iniziative volte a trasmettere ai bambini competenze chiave per il loro futuro partendo dall'educazione: oggi si possono formare solide basi per i leader del domani. Con UXforKids e UXforTeen stiamo lavorando a diversi progetti che mirano a educare e preparare i giovani alle sfide del mondo in rapida evoluzione. Credo fortemente nell'importanza di fornire ai bambini oggi le competenze necessarie per affrontare il futuro con successo e senza ansia!”

E in chiusura ci saluta con un consiglio destinato a chi voglia intraprendere una brillante carriera come la sua: “Se sentite che è la vostra strada buttatevi e non pensateci troppo ma siate consapevoli che non sarà sempre semplice. Fare startup significa navigare in un ambiente in continua evoluzione, con sfide e opportunità che richiede flessibilità e capacità di adattarsi rapidamente alle sfide. Essenziale nel percorso è la collaborazione, la connessione e il confronto con altre startup.  Per ultimo, ma non per importanza, siate creativi, curiosi e tenetevi sempre aggiornati su dove sta andando il mondo e quali immensi possibilità ha da offrirvi”. 

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