Data Masters: formare il futuro dell’Intelligenza Artificiale in Italia
Trasformare l’AI in un catalizzatore della produttività e della competitività per l’intero sistema Paese.
Fondata nel 2022, Data Masters si presenta come l’AI Academy italiana di riferimento, con l’obiettivo di guidare professionisti e aziende nel percorso di trasformazione digitale. L’accademia propone percorsi formativi di upskilling e reskilling nei settori della Data Science, Machine Learning e Generative AI, unendo formazione teorica e pratica, contenuti sempre aggiornati, e un sistema di misurazione delle competenze per monitorare lo skill gap aziendale nel tempo.
Alla guida della startup ci sono Luigi Congedo, Francesco Cipriani e Vincenzo Maritati: tre fondatori con competenze altamente complementari. Luigi, forte di una lunga esperienza come venture capitalist in Silicon Valley, ha investito in oltre 35 startup nel settore AI. Francesco è un imprenditore seriale, da oltre vent’anni impegnato nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per grandi gruppi industriali italiani. Vincenzo, invece, è uno dei massimi esperti italiani in Intelligenza Artificiale, con numerose pubblicazioni scientifiche alle spalle.
Il team di Data Masters è cresciuto rapidamente, passando da 5 a 20 persone in appena 18 mesi. È composto da professionisti con esperienze in aziende tech internazionali come Google e Amazon, giovani talenti, e senior con competenze verticali nell’AI. L’età media si aggira intorno ai 40 anni e tutti condividono una visione comune: rendere l’accademia il principale punto di riferimento per la formazione in AI in Italia.
L’idea è nata in modo particolare. I fondatori, impegnati su un altro progetto AI, si sono scontrati con l’enorme difficoltà di reperire talenti qualificati in Italia. Dopo centinaia di colloqui, hanno compreso che il vero problema era il livello insufficiente di preparazione in ambiti come la Generative AI e il machine learning. È così che Data Masters ha preso forma: come risposta a un mismatch crescente tra domanda e offerta di competenze specialistiche.
Sebbene l’impronta dell’azienda sia internazionale, grazie al background della Silicon Valley dei fondatori, il mercato di riferimento rimane oggi quello italiano, da cui proviene circa il 90% del fatturato. Tuttavia, l’azienda ha iniziato a stringere i primi accordi anche con realtà estere, incluse alcune statunitensi.
Data Masters non ha preso parte a programmi di incubazione, ritenendoli poco adatti al proprio modello. Ha invece raccolto capitali fin dall’inizio grazie al supporto di fondi come Primo Ventures e Zanichelli Venture. Il valore dell’iniziativa è stato riconosciuto anche da StartupItalia, che ha inserito Data Masters tra le 100 migliori startup italiane del 2024, e da HolonIQ, che l’ha classificata tra le 50 migliori EdTech europee. L’azienda ha inoltre beneficiato del programma nazionale Smart&Start Italia di Invitalia.
Guardando al futuro, punta a formare un milione di persone in Italia sull’uso dell’AI. Tra i progetti in cantiere, lo sviluppo di una nuova piattaforma e-learning e strumenti avanzati per la misurazione delle competenze in tempo reale, con percorsi sempre più personalizzati.
Il percorso non è stato privo di ostacoli. Le difficoltà iniziali hanno riguardato soprattutto la resistenza culturale verso le startup e la tendenza, da parte di alcune grandi aziende, a sottovalutarne il valore. Trovare talenti qualificati e mantenerli motivati senza risorse illimitate è stata un’altra grande sfida, così come il continuo bisogno di adattare la rotta ogni 90 giorni, senza mai perdere la visione di lungo termine.
Ai giovani che vogliono intraprendere un percorso simile, i fondatori offrono un consiglio chiaro: “Non basta avere un’idea. Servono passione, conoscenza profonda del problema, capacità di ascoltare il mercato e volontà di fare sacrifici. Bisogna saper bilanciare l’intuito con decisioni basate sui dati, senza innamorarsi della propria soluzione. Fondamentale è anche affiancarsi a co-founder e advisor con esperienza, capaci di accelerare l’execution e costruire un business sostenibile”.
In chiusura, i fondatori ringraziano il team, gli studenti e le aziende che hanno creduto nella missione dell’Academy: trasformare l’AI in un catalizzatore della produttività e della competitività per l’intero sistema paese. L’Intelligenza Artificiale, infatti, non è più solo uno strumento: è un cambiamento strutturale che impone una nuova visione del lavoro, della formazione e del futuro.