Galateo del business: l’educazione dei manager ai tempi della globalizzazione [parte I]

A partire dagli anni Ottanta, le interazioni sociali e politiche hanno varcato sempre più velocemente i confini nazionali, grazie anche all’apporto della tecno…

30 ago 2011
4 minuti di lettura
A partire dagli anni Ottanta, le interazioni sociali e politiche hanno varcato sempre più velocemente i confini nazionali, grazie anche all’apporto della tecnologia e alla sua capacità di accorciare le distanze per cui oggi si parla di globalizzazione dei mercati e della società. Il fenomeno ha ovviamente interessato anche il mondo del lavoro e lo scambio tra aziende e lavoratori si è fatto più intenso; le politiche in materia di occupazione si confrontano sempre più su scala mondiale, facilitando la mobilità professionale di tante persone, che si spostano per questioni professionali e si trovano a collaborare e interagire con colleghi di tutto il mondo. Se la globalizzazione ha in più casi omologato abitudini di vita di tutto il mondo, rendendoci tutti cittadini de mondo, è altrettanto vero che esistono tuttora usi e costumi peculiari per ogni Paese, che è indispensabile conoscere per chi voglia aprirsi ai mercati esteri con la propria attività e inserirsi facilmente in un nuovo contesto imprenditoriale e professionale. L’apertura a mercati emergenti rende indispensabile conoscere alcune regole di bon ton per evitare brutte figure. Ecco i nostri consigli per affrontare alcune situazioni:

1. Russia

Il popolo russo è molto attaccato alle proprie tradizioni, ma è disposto a un atteggiamento comprensivo nei confronti degli stranieri che si dimostrino interessati a conoscerne le usanze. È preferibile preparare tutto il materiale necessario sia in inglese sia in russo, così come anche il proprio biglietto da visita, da porgere nella parte di testo in cirillico immediatamente decifrabile dal destinatario.
  • Tanta pazienza! Sembra essere questa la prima cosa di cui fare scorta. Nelle relazioni professionali infatti la formalità ha un peso importante, come anche il senso di affidabilità che sarete in grado di instaurare con i vostri interlocutori. Prima di portare a buon fine un affare ci vorrà molto tempo: la pazienza vi servirà per affrontare i lunghi tempi di negoziazione delle pratiche. Il compromesso infatti è visto dai russi come simbolo di debolezza. Tenderanno a portare avanti con decisione le loro idee, non apprezzando particolarmente chi voglia chiudere velocemente le trattative, ritenendolo un gesto di scarso attaccamento alle proprie posizioni.
  • Flessibilità. Gli orari di riunioni o meeting spesso subiscono variazioni improvvise; preparatevi a trascorrere del tempo in sala d’attesa. Potrà succedere poi che subiscano interruzioni anche da persone o argomenti non strettamente legati alla discussione in atto e alla fine vi verrà chiesto di firmare un protokol con la sintesi di ciò che è emerso.

2. Paesi arabi

Anche qui il forte attaccamento alle tradizioni e all’etichetta, alla religione, alla politica e le strutture sociali, costituiscono un importante nodo delle interazioni professionali. Otterrete fiducia e rispetto cercando di comprenderle.
  • Il saluto. Anche se la lingua che userete sarà l’inglese, presentatevi con un “Assalamu Alaikum” che è il saluto tradizionale e che somiglia più a un augurio di pace.
  • Organizzatevi! In una società molto dedita all’ordine, verrà apprezzata un’agenda di impegni ben strutturata: se potete quindi, distribuite un breve “ordine del giorno” per la riunione che avete convocato. Essere propositivi, organizzati e chiari nelle vostre intenzioni dimostrerà la vostra correttezza e un forte rispetto per i vostri partner arabi.
  • Dieta particolare. Come sapete i popoli musulmani hanno delle restrizioni per il cibo; quindi, se vi capita di prenotare un ristorante per la cena, assicuratevi che ci sia anche un menu vegetariano.

3. India

La spiritualità di questo Paese prevede che i rapporti anche solo professionali siano basati su una forte fiducia, una costruzione di relazioni piuttosto profonde, talvolta a discapito di affari lucrosi ma ritenuti superficiali.
  • Namaste. Una stretta di mano è ben accetta, tuttavia gli indiani usano il namaste, il saluto che, con i palmi delle mani chiuse a preghiera tenuti all’altezza del cuore e un piccolo inchino, esprime un senso di reverenza nei confronti delle qualità della persona che si ha di fronte.
  • Il calendario. È preferibile organizzare i meeting con largo anticipo, darne conferma per iscritto e evitare la vicinanza ai giorni festivi come l’Indipendence Day, il Ditali o uno dei due Eid.
  • Sciogliere il ghiaccio. Prima di una riunione è sempre indicato intavolare una piccola conversazione informale. Alcuni argomenti su cui discutere possono essere il Bombay Stock Exchange o il cricket, lo sport indiano più seguito.
E voi, viaggiate spesso per lavoro? Conoscete qualche altra regola di bon ton per i paesi esteri?
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