Non chiamatela siesta. La settimana lavorativa di 4 giorni è realtà anche in Spagna

Il caso Desigual: l’azienda che ha portato la “Four Days Week” a Barcellona, con tale successo da diffondere il trend in tutta la Nazione

13 nov 2023
3 minuti di lettura

“Less is more” è quanto è stato appreso in pandemia, almeno nel Mediterraneo, dopo che molte aziende hanno sposato lo smartworking e la gestione indipendente del tempo di ciascun lavoratore. Oltre al lavoro a distanza, però, l’ombra – anzi, la luce – di test sulla “settimana corta” venivano condotti in Islanda già nel 2018 (ne abbiamo parlato qui). Primo Paese a testare e istituire tale regime, la settimana lavorativa di quattro giorni significa meno ore, stessa paga e stesso carico di lavoro, per una gestione di task e tempistiche che si sposasse con il lavoratore medio, aiutandolo a coltivare un sano bilanciamento vita/lavoro. Infatti, il risultato dei test condotti tra il 2015 e il 2019 hanno provato che 35-36 ore di lavoro settimanali producono ottimi risultati. Le imprese hanno registrato una maggior produttività e l’86% dei dipendenti ha scelto i quattro giorni all’insegna del “meno stress”.

Lo stesso è avvenuto in Nuova Zelanda nel 2018, grazie a una iniziativa di Unilever, in seguito arrivata e istituita dal governo stesso. Insieme a loro, anche il Belgio l’anno scorso ha introdotto la settimana corta, ma senza tagliare le ore: l’idea è concentrarle in quattro giorni, previo accordo tra datore di lavoro e dipendente, con un periodo di prova di sei mesi – inoltre, in questo periodo, anche Stati Uniti e Giappone stanno strizzando l’occhio all’idea, un notevole passo avanti vista la prospettiva e l’etica lavorativa estremamente severa e permeante dei due Paesi.

L’ultimo esempio di rilievo è la Spagna, che ha avviato un test triennale, nell’autunno del 2021, con l’obiettivo di ridurre a 32 ore su quattro giorni la settimana lavorativa. In particolare, Desigual, il noto marchio di moda con sede principale a Barcellona, a ottobre ha approvato dopo mesi di test - a cui ha partecipato il 98% dei dipendenti – la short week. Si è trattato di un successo talmente popolare tra i dipendenti da avere le stesse procedure di un referendum, con votazioni e approvazione praticamente unanime. Per cui, da ottobre 2021 circa 500 persone impegnate negli uffici centrali di Desigual hanno iniziato a lavorare dal lunedì al giovedì, quattro giorni di lavoro di cui tre in presenza e uno in smartworking. Il sistema concepito dall’azienda prevede una riduzione del salario associata a quella delle ore lavorative pari al 13%, con una proposta ulteriore (specie se associata a un aumento della produttività) di ridurre in futuro fino al 6,5%. Un esempio che sta ispirando il resto della Nazione che man mano sta introducendo in diverse città normative a sostegno di questo sistema lavorativo.

"La nuova settimana lavorativa richiederà un processo di adattamento e uno sforzo da parte di tutti – commentava a riguardo il CEO Alberto Ojinaga – ma se la pandemia ci ha mostrato qualcosa, è che possiamo organizzare il lavoro e le attrezzature in modo diverso e continuare ad essere efficienti, dando priorità a ciò che è veramente importante".

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