Soft skill: come acquisire queste competenze con il digitale
L’e-learning ad esempio permette simulazioni interattive, apprendimento personalizzato e flessibilità
Le soft skill, che comprendono capacità quali la comunicazione efficace, la gestione del tempo e la propensione alla leadership, sono competenze cruciali nel mondo del lavoro, per cui è riconosciuta la difficoltà nell’insegnarle rispetto alle hard skill.
I motivi principali sono due:
1. Complessità e sfuggevolezza
A differenza delle hard skill, che si basano su regole e procedure precise, le soft skill sono più difficili da trasmettere in modo lineare. Ad esempio, “fare domande al cliente” è solo un consiglio generico; ma quali domande fare, come e in quale tono sono dettagli che non si possono definire facilmente e adattare a ogni interazione.
2. Motivazione e pratica
Non basta insegnare per essere un buon leader, bisogna anche motivare la persona a comportarsi come tale anche nella pratica quotidiana per dare l’esempio. L’apprendimento delle soft skill implica un impegno personale che va oltre, quindi, la semplice acquisizione di conoscenze.
Tradizionalmente, l’e-learning è stato visto come una modalità fredda e impersonale, poco adatta per insegnare abilità che dipendono tanto dal contatto umano. Tuttavia, con l’evoluzione della tecnologia, l’e-learning ha iniziato a diventare un’opzione interessante anche per le soft skill. Simulazioni interattive, apprendimento personalizzato e flessibilità sono solo alcune delle caratteristiche che permettono di trasferire competenze comportamentali in modo efficace, anche attraverso uno schermo.
Ad esempio, le piattaforme di e-learning moderne offrono scenari realistici in cui il partecipante deve affrontare situazioni complesse, come negoziare con un cliente difficile o gestire conflitti nel contesto di un’attività svolta come parte di un team. Ogni scelta porta a delle conseguenze immediate, creando un’esperienza di apprendimento coinvolgente e interattiva. Inoltre, grazie all’intelligenza artificiale, i programmi possono adattarsi ai ritmi e alle esigenze specifiche di ciascun partecipante, aumentando l’efficacia dell’apprendimento.
Per quanto, dunque, offra flessibilità e personalizzazione, ha anche alcuni limiti, come la mancanza di interazione umana e la necessità di autodisciplina. D’altro canto, la formazione in presenza crea una connessione emotiva più forte e permette al formatore di adattarsi immediatamente alle dinamiche del gruppo, pur essendo più costosa e logisticamente rigida.
La soluzione migliore spesso non è scegliere tra e-learning e formazione in aula, ma combinare i due approcci. Un programma di blended learning sfrutta il meglio di entrambi: l’e-learning per l’acquisizione delle basi teoriche e la formazione in presenza per mettere in pratica le competenze apprese. Ad esempio, un corso di leadership potrebbe iniziare con moduli online e proseguire con workshop in aula per consolidare l’apprendimento.
L’apprendimento di queste capacità relazionali tramite le piattaforme digitali è quindi possibile, ma dipende da diversi fattori:
- qualità delle piattaforme;
- contenuto dei corsi;
- integrazione con altre esperienze formative.
L’e-learning, se progettato correttamente, può diventare un alleato potente per sviluppare competenze trasversali che creino non solo professionisti migliori, ma anche persone più complete.