Focus On Accedere al pubblico impiego

In questo approfondimento una panoramica sulle modalità di accesso al pubblico impiego e sulle disposizioni contenute nel Testo Unico

Accedere al pubblico impiego

L’accesso al pubblico impiego avviene attraverso un concorso pubblico (art. 97 della Costituzione).

Ai rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche si applicano le norme sul rapporto di lavoro stabilite dal Codice Civile (capo I, titolo II, del libro V), nonché dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, fatte salve le diverse disposizioni imperative contenute nel Testo Unico sul pubblico impiego (art. 2, comma 2).

Pertanto, i rapporti individuali di lavoro sono regolati contrattualmente e i contratti collettivi sono stipulati secondo i criteri e le modalità previste dal Testo Unico (art. 2, comma 3)

Ad eccezione di quanto sopra, residua il c.d. personale in regime di diritto pubblico che, in alcuni casi specifici, è disciplinato dai rispettivi ordinamenti (art. 3):

  • i magistrati ordinari, amministrativi e contabili;
  • gli avvocati e procuratori dello Stato;
  • il personale militare e delle Forze di polizia di Stato;
  • il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia;
  • il personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il personale volontario di leva;
  • il personale della carriera dirigenziale penitenziaria;
  • il rapporto di impiego dei professori e dei ricercatori universitari, a tempo indeterminato o determinato.

Ai sensi del Testo Unico, quindi, l'assunzione nelle amministrazioni pubbliche avviene con contratto individuale di lavoro:

  • tramite procedure selettive – i concorsi pubblici – volte all'accertamento della professionalità richiesta, che garantiscano in misura adeguata l’accesso dall'esterno;
  • mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento (tenute presso i Centri per l’Impiego) per le qualifiche e profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola dell'obbligo, fatti salvi gli eventuali ulteriori requisiti per specifiche professionalità.

In particolare, le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni devono conformarsi ai seguenti principi (art. 35, comma 1):

  • adeguata pubblicità della selezione e modalità di svolgimento che garantiscano l'imparzialità e assicurino economicità e celerità di espletamento, ricorrendo, ove è opportuno, all'ausilio di sistemi automatizzati, diretti anche a realizzare forme di preselezione;
  • adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire;
  • rispetto delle pari opportunità tra lavoratrici e lavoratori;
  • decentramento delle procedure di reclutamento;
  • composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso;
  • possibilità di richiedere, tra i requisiti previsti per specifici profili o livelli di inquadramento, il possesso del titolo di dottore di ricerca, che deve prioritariamente essere valutato, ove pertinente, tra i titoli rilevanti ai fini del concorso.

I vincitori dei concorsi devono rimanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a 5 anni. Peraltro, le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale presso le amministrazioni pubbliche rimangono in vigore per un termine di 2 anni dalla data di approvazione (art. 35, commi 5 bis e 5 ter).

Peraltro, con il Decreto Legge 30 aprile 2022, n. 36 sono state apportate delle modifiche al Testo Unico con riferimento sia al reclutamento del personale sia ad altre disposizioni che regolano il rapporto di lavoro nel pubblico impiego. Nello specifico, si prevede:

  • l’istituzione del Portale unico del reclutamento (inPA), operativo dal 1° luglio 2022, tramite il quale deve avvenire l'assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche centrali (di cui all’art. 1, comma  2, T.U.) e nelle Autorità amministrative indipendenti (art. 35 ter, T.U.);
  • la riforma del procedimento per l’assunzione del personale non dirigenziale (art. 35 quater, T.U.);
  • l’aggiornamento dei codici di comportamento e formazione in tema di etica pubblica (art. 54, T.U.);
  • il rafforzamento di misure volte all’equilibrio di genere (art. 5, D.L. n. 36/2022), mediante l’adozione di specifiche Linee guida;
  • la modifica della disciplina relativa alla mobilità orizzontale del personale (art. 30, commi 1 quater e 1 quinquies, T.U.).

Si evidenzia che, di norma, il rapporto di lavoro alle dipendenze della P.A. è di natura subordinata e a tempo indeterminato (art. 36, comma 1).

Tuttavia, le amministrazioni pubbliche possono anche stipulare contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, contratti di formazione e lavoro e contratti di somministrazione di lavoro a tempo determinato, nonché avvalersi delle forme contrattuali flessibili, qualora vi siano comprovate esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale (art. 36, comma 2).

In particolare, i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato possono essere stipulati nella Pubblica Amministrazione secondo le disposizioni del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (articoli 19 e seguenti), escluso il diritto di precedenza che si applica al solo personale reclutato mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento (art. 35, comma 1, lettera b).

I contratti di somministrazione di lavoro a tempo determinato, anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione, sono disciplinati dal D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (articoli 30 e seguenti), fatta salva la disciplina ulteriore eventualmente prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Pertanto, in caso di somministrazione, il soggetto utilizzatore può essere anche la Pubblica Amministrazione ma, in tale ipotesi, la somministrazione è consentita solo a tempo determinato.

Infine, anche le amministrazioni pubbliche sono obbligate a rispettare le quote di assunzioni riservate ai disabili e alle categorie protette, secondo quanto previsto dalla Legge n. 68/1999 (art. 39).
In tal senso, infatti, le amministrazioni pubbliche promuovono o propongono programmi di assunzioni ai sensi dell'art. 11 della Legge 12 marzo 1999, n. 68 (art. 11).

Per tutte le informazioni sul pubblico impiego è possibile consultare il sito istituzionale del Ministero per la Pubblica Amministrazione.

Vai anche alla sezione Concorsi.

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