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3 minuti di lettura
21/10/2025

Accordi vacanza-lavoro: dal Giappone all'Australia, l’Italia consolida le relazioni internazionali

Strumenti di cooperazione bilaterale che uniscono turismo, occupazione e scambio culturale

accordi vacanza-lavoro

Un anno per viaggiare, lavorare e crescere. È questo l’obiettivo degli accordi “vacanza-lavoro”, strumenti di cooperazione bilaterale che uniscono turismo, occupazione e scambio culturale. Con la Legge 17 settembre 2025, n. 136, l’Italia ha ufficialmente ratificato l’accordo con il Giappone, offrendo ai giovani la possibilità di soggiornare fino a dodici mesi nell’altro Paese, con la possibilità di lavorare per un massimo di sei mesi, anche con lo stesso datore di lavoro. 

Il modello del working holiday è nato in ambito anglosassone, ma si è rapidamente diffuso in tutto il mondo. Oggi, oltre 60 Paesi hanno attivato programmi simili, spesso in forma bilaterale. L’Italia sta ampliando progressivamente la rete di collaborazioni, con l’obiettivo di diventare un hub attrattivo per i giovani talenti internazionali.

In un’epoca in cui la mobilità è sempre più centrale per la formazione e l’occupabilità, questi accordi rappresentano una risposta concreta alla domanda di esperienze internazionali. E, al tempo stesso, un modo offrire ai giovani italiani la possibilità di partire, ma anche di tornare con competenze nuove e una visione più ampia.

L’accordo con il Giappone, firmato a Roma nel 2022 e ora divenuto operativo, rappresenta molto più di una semplice opportunità di viaggio. È un tassello di una strategia più ampia che mira a rafforzare i legami tra Italia e Paesi Terzi, promuovendo la mobilità giovanile e la reciproca conoscenza culturale. I partecipanti al programma non solo possono esplorare un nuovo Paese, ma anche immergersi nella sua vita quotidiana, lavorando in settori come turismo, ristorazione, agricoltura o servizi.

Il visto, rilasciato a titolo gratuito, consente di svolgere attività lavorative senza necessità di un permesso specifico, purché il lavoro sia accessorio rispetto al soggiorno turistico. Ogni Paese stabilisce annualmente il numero di visti disponibili, garantendo un equilibrio tra apertura e controllo. 

Attualmente, l’Italia ha accordi attivi con:

  • Australia;
  • Nuova Zelanda;
  • Canada;
  • Corea del Sud;
  • Hong Kong;
  • Giappone (accordo ratificato il 26 settembre 2025).

Questi accordi sono rivolti a giovani tra i 18 e i 30/35 anni e mirano a promuovere la conoscenza reciproca tra i Paesi attraverso soggiorni prolungati e attività lavorative temporanee.

Chi entra in Italia con questo tipo di visto può lavorare senza bisogno di un nulla osta, purché il lavoro sia accessorio rispetto al soggiorno. In generale, è possibile lavorare per massimo sei mesi, e non più di tre mesi con lo stesso datore di lavoro, salvo deroghe previste da specifici accordi. Nel dettaglio, sono presenti anche i seguenti limiti e condizioni:

  • Il permesso di soggiorno per vacanze-lavoro non è rinnovabile né convertibile in altre tipologie di permesso;
  • Ogni anno viene stabilito un numero massimo di visti rilasciabili per ciascun Paese partner;
  • Il programma è pensato per favorire la mobilità giovanile, lo scambio culturale e l’arricchimento personale e professionale dei partecipanti.

L’accordo con il Canada, aggiornato nel 2022, è particolarmente articolato e prevede tre categorie tra cui: vacanze-lavoro (come negli altri accordi), giovani lavoratori con contratto già ottenuto e tirocinio internazionale per studenti universitari.

In un mondo che cambia rapidamente, la capacità di muoversi, adattarsi e imparare è una delle competenze più richieste. Gli accordi vacanza-lavoro non sono solo un’opportunità per i singoli, ma un investimento strategico per il futuro.