Imprenditorialità giovanile: le nuove misure del Decreto Coesione
Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro-Nord sostengono la nascita di nuove imprese e attività professionali tra i giovani under 35

L’autoimprenditorialità è tornata al centro dell’agenda economica italiana. Non è un caso: secondo i dati di Unioncamere, nel 2024 quasi un’impresa su cinque tra le nuove iscritte alle Camere di commercio era guidata da giovani under 35, a testimonianza di una propensione crescente a “mettersi in proprio” come risposta alle difficoltà del mercato del lavoro.
Secondo l’OCSE, le competenze imprenditoriali rappresentano oggi una delle chiavi per affrontare la transizione verde e digitale. In Italia, tuttavia, la quota di under 35 titolari di partita IVA resta inferiore alla media UE: circa il 7% contro il 10% europeo.
È in questo scenario che dal 15 ottobre 2025 si aprirà ufficialmente lo sportello Invitalia per presentare le domande di Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0, i due nuovi incentivi pubblici pensati per sostenere i giovani che vogliono mettersi in proprio, ovunque in Italia. Due misure complementari nate con il Decreto Coesione (D.L. 7 maggio 2024, n. 60) e disciplinate, rispettivamente, dagli articoli 17 e 18 della legge di conversione n. 95/2024, oggi attuate dal Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’11 luglio 2025.
L’obiettivo è chiaro: favorire la nascita di nuove imprese e attività professionali tra i giovani under 35, riducendo il divario territoriale tra Nord e Sud e promuovendo l’autoimpiego come leva di crescita economica e inclusione lavorativa.
Con una dotazione finanziaria di 356,4 milioni di euro, Resto al Sud 2.0 si rivolge ai giovani tra i 18 e i 35 anni, in condizione di inattività, inoccupazione o disoccupazione, ma anche ai beneficiari del programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) e ai cosiddetti working poor, ossia chi ha un reddito da lavoro basso e discontinuo.
L’incentivo copre tutti i territori del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Tra le agevolazioni previste:
- un voucher a fondo perduto fino a 40.000 euro, elevabile a 50.000 euro per i progetti che includono specifiche componenti innovative o di sostenibilità;
- un contributo a fondo perduto del 75% per programmi di investimento fino a 120.000 euro;
- un contributo del 70% per investimenti compresi tra 120.000 e 200.000 euro.
Le spese ammissibili riguardano beni materiali, strumentali e tecnologici, ma anche servizi, formazione e consulenze necessarie per l’avvio dell’attività.
L’altra metà del disegno è rappresentata dall’Autoimpiego Centro-Nord, misura con una dotazione di 219,6 milioni di euro, pensata per i giovani under 35 residenti in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche.
Anche in questo caso i destinatari sono giovani inattivi, disoccupati o working poor, inclusi i percettori di programmi di politiche attive come GOL.
Le agevolazioni, rimodulate rispetto alla versione meridionale, prevedono:
- un voucher a fondo perduto fino a 30.000 euro, elevabile a 40.000 euro;
- un contributo del 65% a fondo perduto per programmi d’investimento fino a 120.000 euro;
- un contributo del 60% per progetti compresi tra 120.000 e 200.000 euro.
Rispetto ai precedenti strumenti nazionali dedicati ai giovani, queste due misure – che insieme coprono l’interno territorio nazionale - puntano a sostenere sia l’avvio di micro-iniziative locali sia progetti individuali. A rendere più favorevole il contesto sono alcuni trend attuali. È in crescita il numero di startup giovanili orientate alla doppia transizione digitale e green: servizi digitali, economia circolare, energie rinnovabili e rigenerazione urbana sono tra le aree trainanti in questo momento. Queste iniziative, quindi, possono contribuire a rafforzare queste tendenze sostenendo attività imprenditoriali che puntino al rispetto ambientale e alla digitalizzazione dei servizi.
Inoltre, un altro elemento rilevante che avvalora l’autoimpiego è il fatto che esso viene sempre più percepito come via praticabile per uscire da forme di lavoro discontinue o meno retribuite, soprattutto nelle aree dove la disoccupazione giovanile rimane elevata nonostante la ripresa generale.
Per entrambe le misure, le domande possono essere presentate online attraverso il portale Invitalia. Lo sportello aprirà alle ore 12:00 del 15 ottobre 2025, ma nei giorni precedenti sarà possibile registrare l’iniziativa e indicare eventuali delegati