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10/10/2025

Migliorare l’efficienza energetica: il Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Tra gli investimenti previsti figurano le fonti rinnovabili e l’adattabilità delle imprese 

Efficientamento energetico

Supportare le imprese nell'adeguamento ai target di sostenibilità ambientale, favorendo interventi di efficienza energetica e transizione ecologica tramite contributi a fondo perduto su progetti affidabili, a medio e lungo termine. Sono questi gli obiettivi del terzo bando pubblicato all'interno del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, rivolto ad aziende di qualsiasi dimensione sull’intero territorio nazionale. Sarà possibile presentare domanda di ammissione fino al 10 dicembre prossimo.

Le risorse stanziate ammontano a 134 milioni di euro complessivi. Migliorare l'efficientamento energetico e rafforzare l'adattabilità delle imprese alla transizione ambientale è uno degli obiettivi fondamentali dell'attuale fase economica. Attraverso queste politiche industriali e gli investimenti in fonti rinnovabili, le aziende possono diventare prosumer ovvero produttori e consumatori della propria energia: un passo che garantisce una maggiore autonomia e resilienza operativa di fronte a potenziali interruzioni di fornitura.

Secondo gli ultimi dati, il percorso verso la transizione energetica in Italia prosegue, con la necessità di intensificare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 e il 2050. Attualmente, circa un terzo dell’energia elettrica prodotta in Italia proviene da fonti rinnovabili, ma questo contributo deve crescere fino ai due terzi entro il 2030, relegando i combustibili fossili al rimanente terzo. Per il 2050, l’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica con un sistema energetico completamente basato sulle rinnovabili.

Gli interventi previsti nella nuova fase del bando, in particolare, dovranno mirare a obiettivi quali:

  • aumento dell’efficienza energetica;
  • produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • cogenerazione;
  • utilizzo di idrogeno rinnovabile per autoconsumo;
  • riduzione del consumo di acqua e materie prime;
  • diminuzione dei rifiuti destinati a discarica.

Sono ammissibili spese per:

  • acquisto di suolo aziendale e relative sistemazioni (fino al 10% dell’investimento);
  • opere murarie funzionali (massimo 40%);
  • impianti e attrezzature nuove;
  • software, brevetti, licenze e know-how.

Il Fondo può inoltre coprire attività formative legate al progetto, incluse le spese per formatori, costi di partecipazione e servizi di consulenza. Restano vincolanti il rispetto del divieto di doppio finanziamento, del principio Dnsh e della normativa ambientale vigente. Oltre alle spese materiali, il fondo supporta anche i costi operativi legati alla transizione ecologica, tra cui attività di ricerca e sviluppo per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale dell’azienda.

Il processo di selezione seguirà una procedura valutativa a graduatoria che assegnerà punteggi in base all’impatto ambientale dei progetti presentati. In caso di parità di punteggio, verranno favorite le imprese che richiedono un contributo inferiore.

Inoltre, il 40% delle risorse è riservato a progetti realizzati nelle regioni del Sud Italia quali Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, mentre un ulteriore 50% è destinato alle imprese energivore iscritte all’elenco Csea. Per partecipare è inoltre richiesta la dichiarazione di conformità al decreto del 31 marzo 2025 relativo alla copertura assicurativa contro i rischi catastrofali.