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28/10/2025

Terzo Settore: nuove risorse per migliorare l’impatto sociale

Nella programmazione del triennio 2025-2027 un nuovo slancio per assistenza e attenzione a progetti solidali

Terzo settore

Uno stanziamento di risorse pari a oltre 141 milioni di euro complessivi. Obiettivi che vanno dal lancio di progetti di rilevanza nazionale a iniziative locali, fino ai contributi erogati per l’acquisto di ambulanze e beni strumentali, più novità pensate per enfatizzare ulteriormente l'impatto sociale delle misure. Sono queste le linee guida che definiscono la programmazione delle risorse destinate al Terzo settore per il triennio 2025-2027.

Con l'atto di indirizzo pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in particolare, viene stabilito come i progetti candidati dovranno dimostrare in maniera chiara e misurabile i risultati prodotti, seguendo le linee guida ministeriali del 2019: sarà necessario documentare l’efficacia e il valore aggiunto per la collettività. Potranno accedere ai fondi gli enti iscritti al RUNTS – organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, fondazioni – oltre alle Onlus ancora attive. Inoltre, la quota di finanziamento ministeriale non potrà superare l’80% dei costi complessivi, lasciando agli enti la responsabilità di reperire il restante 20%. 

Il decreto, composto da 6 titoli e 23 articoli definisce le forme, i contenuti, i termini e le modalità di esercizio delle funzioni di vigilanza, controllo e monitoraggio sugli ETS, escludendo le imprese sociali e le società di mutuo soccorso. I controlli sono distinti in ordinari, programmati (con cadenza triennale) e straordinari (riservati agli uffici del RUNTS e attivati a seguito di esigenze istruttorie o segnalazioni). L’atto di indirizzo definisce inoltre la ripartizione regionale delle risorse, assegnate per il 30% del totale a titolo di quota fissa, per il 20% sulla base della popolazione residente al primo gennaio 2025, come da rilevazione Istat e per il 50% sulla base del numero degli ETS iscritti al RUNTS a inizio anno.

Del resto, il Terzo Settore in Italia rappresenta una componente essenziale e dinamica del tessuto sociale ed economico del Paese, fungendo da ponte cruciale tra lo Stato, il mercato e la sfera privata: secondo gli ultimi dati, gli enti attivi in Italia ammontano a circa 360 mila enti (dato Istat 2022), un numero che sottolinea la capillarità e la diffusione del fenomeno in ogni regione. Ancora più rilevante è l'impatto occupazionale, con un numero di dipendenti in crescita, superando le 919 mila unità (dato Istat 2022), e rappresentando una quota considerevole dell'occupazione nazionale. Questo personale retribuito è affiancato e sostenuto da un pilastro insostituibile: il volontariato. Le rilevazioni indicano che circa il 9,1% della popolazione con più di 15 anni, pari a 4,7 milioni di persone (dato Istat 2023), svolge attività di volontariato.

Il settore dell'assistenza sociale e protezione civile si distingue come quello con la maggiore capacità di creare posti di lavoro, ma altri ambiti riguardano attività prevalenti includono le attività ricreative e di socializzazione (spesso legate alle associazioni), le attività culturali, artistiche e sportive, e la sanità. Con la nuova programmazione triennale, viene confermato il sostegno al Terzo settore, riconoscendone il ruolo centrale nel tessuto sociale ed economico del Paese, stimolando le realtà più piccole, a creare partenariati e sviluppare competenze nella rendicontazione e nella valutazione d’impatto.