Il colloquio di lavoro si farà con l'intelligenza artificiale

Le strategie aziendali cambiano e si rinnovano anche i processi di selezione del personale con nuovi strumenti per svolgere i colloqui e analizzare i dati anche in vista di un maggiore bilanciamento della diversità di genere, di età ed etnia della forza lavoro.
Infatti, secondo un'indagine effettuata da LinkedIn, "Global Recruiting Trends", si utilizzerà sempre più l'intelligenza artificiale con il suo contorno di algoritmi e chatbot. Dalla ricerca, condotta su 9mila professionisti e manager nel campo delle risorse umane di tutto il mondo, è emerso che in tal modo si può risparmiare tempo, (secondo il 67% dei professionisti), denaro (per il 30%), è possibile superare i pregiudizi (per il 43% di essi) e a trovare una più adeguata corrispondenza con il candidato (nel 31% dei casi).

Oltre la metà degli intervistati, il 58% per la precisione, considera inoltre l'intelligenza artificiale utile a trovare nuovi candidati, il 56% per la loro valutazione e il 55% nella ricerca delle persone da assumere. Tra i vantaggi dell'I.A. c'è la possibilità di utilizzare software specifici con cui analizzare i curricula e grazie al chatbot di rispondere alle domande di chi si candida alle offerte.Aziende come Deutsche Telekom AG e la Sutherland hanno iniziato a usare questi nuovi strumenti avanzati, mentre Vodafone si serve di programmi per esaminare le video-interviste dei candidati: ad oggi ne sono stati analizzate più di 50.000. Attenzione però, è proprio LinkedIn a ribadire che l'intelligenza artificiale non potrà gestire l'intero processo di selezione del personale ma servirà più che altro a velocizzare le procedure e ottimizzare il tempo.